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2    I moti del ’20 e del ’30.

           L’indipendenza

           dell’America Latina



      Durante la Restaurazione lo spirito conservatore della Santa Alleanza non
      riuscì certo a fare presa sulla borghesia ottocentesca, favorevole a regimi
      costituzionali e parlamentari. In questo clima si diffuse il Romanticismo,
      che, rivalutando l’individuo e sostenendo l’importanza del sentimento
      nazionale, influenzò anche la politica dando origine a tendenze contrastanti:
      i conservatori videro in esso la roccaforte dell’assolutismo,
      gli antinapoleonici lo interpretarono in senso liberal-moderato, i giovani
      intellettuali, invocando il diritto alla libertà delle nazioni, lo rivolsero contro
      la Restaurazione. Per scoraggiare le tendenze liberali e antiassolutistiche
      i governi rafforzarono i regimi polizieschi. Non potendo esprimere liberamente
      il proprio dissenso, esponenti della borghesia e ufficiali dell’esercito
      si riunirono in organizzazioni clandestine: le società segrete. Esse furono
      protagoniste dei moti del 1820 e del 1830, rinfocolati anche dalle difficili
      condizioni economiche europee. Intanto le colonie dell’America Latina
      avevano già conseguito l’indipendenza, mentre negli Stati Uniti il presidente
      Monroe inaugurava una politica di non ingerenza negli affari europei.

      I moti del 1820-21
      I moti del 1820-21 scoppiarono dove l’assolutismo stava mo-
      strando il suo volto più duro e le sette segrete erano più attive.
      In Spagna, a Cadice, il 1° gennaio 1820 si sollevarono le truppe  I moti di Spagna
      del colonnello Rafael Riego (della società segreta Comuneros),
      schiacciate, come tutta la popolazione, da una situazione socia-
      le e politica insostenibile, ostili al sovrano Ferdinando VII e con-
      trarie all’imminente imbarco per il Sudamerica. I rivoltosi riven-
      dicavano la Costituzione del 1812 (emanata dalle cortes di fron-
      te all’avanzata francese), revocata dal re dopo il Congresso di
      Vienna. La carta costituzionale fu infine concessa, ma la guerra
      civile scoppiò ugualmente, destinata a protrarsi fino al 1823.
      Mentre nel Lombardo-Veneto la polizia sgominava una “vendi-  Italia: gli arresti nel
      ta” carbonara arrestando Piero Maroncelli e Silvio Pellico (tra i  Lombardo-Veneto
      promotori della rivista “Il Conciliatore”, pubblicata tra il 1818 e
      il 1819), negli altri Stati italiani gli eventi spagnoli convinsero le  Le sette in azione:
      sette segrete a entrare in azione. Nel Regno delle Due Sicilie, a  Due Sicilie
                                                                 297

















































































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