Page 24 - Profili di Storia
P. 24
P1_Modulo00.qxp 19-02-2010 12:14 Pagina 9
Modulo 0
Gli uomini e la storia
® Mausoleo di S. Costanza, IV sec. d.C.
[Roma]
Gli edifici monumentali rientrano tra le fonti materiali, ovvero tra quei
manufatti (oggetti, strumenti, edifici) prodotti e utilizzati da una
determinata società per l’esercizio delle funzioni economiche e sociali.
Strumenti, edifici, ambienti hanno forme e caratteristiche che variano a
seconda delle epoche e delle società, perché dipendono dalle
conoscenze tecnologiche, dallo stile di vita, dagli scambi con altre realtà,
in una sola parola, dalla «cultura» di una società.
indipendenti dalla funzione e dalla destinazione per le
quali furono prodotte.
Per esempio, quando gli artigiani del Vicino Oriente,
della Grecia o di Roma, fabbricavano le anfore da olio
o da vino, non avevano certo l’intenzione di lasciare te-
stimonianze storiche destinate ai posteri, eppure quelle
anfore sono oggi documenti importanti per ricostruire
la storia economica della loro epoca. Lo stesso può dir-
si per un’infinità di altri documenti: per esempio gli
scheletri umani, da cui si traggono, tra l’altro, indicazio-
ni sulla durata della vita e sulle malattie, o i resti di animali e di vegetali consumati dal-
l’uomo, da cui traiamo notizie sui sistemi di macellazione e di coltivazione e sui consumi
alimentari.
Selezione delle fonti Di tutti i documenti prodotti dagli uomini nel corso dei secoli,
solo una minima parte è giunta fino a noi. Molti sono andati perduti: semplici manufatti,
edifici, monete, iscrizioni, sono stati distrutti nel corso dei secoli a causa dell’azione uma-
na, o si sono semplicemente dissolti.
La memoria di molti avvenimenti si è dunque perduta per motivi contingenti. Di altri si
è invece perso il ricordo semplicemente perché lo storico non può raccontare tutto. Egli
è quindi costretto a selezionare fortemente la materia di base e a tacere su molte cose che
ad altri sembrerebbero invece interessanti. Quello dello storico è un lavoro inevitabil-
mente selettivo.
π Un cavaliere partico,
II-III sec. d.C.
[graffito da Dura Europos (Siria)]
5. Il mestiere dello storico Il graffito fornisce preziose
informazioni sulle tecniche di
Lo storico come il cacciatore Lo storico ricostruisce il passato attraverso la raccolta e combattimento presso i Parti. Il
cavaliere, nell’atto di caricare con la
l’esame di documenti o fonti. Una delle metafore maggiormente adoperate dagli studio- lancia in resta, indossa un’armatura
si per spiegare il lavoro dello storico è quella del cacciatore. a scaglie di ferro che aderisce al
corpo, avvolgendolo
completamente. Si tratta di
Per millenni l’uomo è stato cacciatore. Nel corso di inseguimenti innumerevoli ha imparato a un’armatura impenetrabile alle frecce
ricostruire le forme e i movimenti di prede invisibili da orme nel fango, rami spezzati, pallotto- e resistente a qualsiasi colpo. Sul
capo il cavaliere indossa un elmo
le di sterco, ciuffi di peli, piume impigliate, odori stagnanti. Ha imparato a fiutare, registrare, fatto di un pezzo unico, che ricopre
interpretare e classificare tracce infinitesimali come fili di bava. Ha imparato a compiere ope- completamente la testa a eccezione
degli occhi. Anche il cavallo è
razioni mentali complesse con rapidità fulminea, nel fitto di una boscaglia o in una radura pie- avvolto da una gualdrappa
na d’insidie (C. Ginzburg). rinforzata, che lo protegge senza
impedirgli di galoppare.
Così come il cacciatore è in grado di trarre dalle tracce mute (un ciuffo di peli, un ramo
spezzato, un’impronta) lasciate dalla preda al suo passaggio una serie di informazioni (che
tipo di animale è, quanto tempo prima è passato di lì, ecc.), allo stesso modo lo storico
attraverso l’esame dei documenti ricostruisce e racconta avvenimenti, cose, costumi e per-
9