Page 375 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Invece, con la sua presenza e la sua perseveranza, con la
paura che ispirava, ha fatto della Spagna e per lungo tempo
il regno della conformità. Intendo dire della conformità
politica e intellettuale. Eliminando i giudeizzanti, braccando
i conversos, l’Inquisizione ha soffocato una borghesia
spagnola creatrice di idee e di ricchezze, di cui gli ebrei
erano il lievito: medici, finanzieri, scienziati, come ha
dimostrato recentemente Ricardo García Carcel nel caso di
Valencia. Ha inaridito le sorgenti vitali della ricerca e della
speculazione teorica, del che la teologia ha sofferto tanto
quanto le altre attività spirituali, al punto che la Spagna,
ardente focolaio di teologi nel Cinquecento, non ne generò
quasi più nel Seicento. Ha creato una diffidenza verso il libro
di cui gli illuministi constateranno gli effetti negativi nel
Settecento, e che perdurerà quasi fino ai giorni nostri. Ha
sostituito la riflessione, la meditazione religiosa con
l’affermazione.
I difensori dell’Inquisizione credono di avere una risposta.
Se l’Inquisizione ha esercitato questa funzione, ha soffocato
la vita spirituale, come spiegare il siglo de oro spagnolo?
Perché è pur vero che il massimo splendore della letteratura,
del teatro, della pittura e della scultura spagnoli coincidono
col massimo potere dell’Inquisizione. Mateo Alemán,
Cervantes, Lope de Verga, Quevedo, Gongóra, Calderon de
la Barca, Tirso de Molina, Alonso Berruguete, Miguel
Montanés, El Greco, Velásquez, Zurbarán, e qualche altro
sono contemporanei del periodo d’oro del Tribunale e, se
non di Torquemada, di Fernando de Valdés o di Antonio
Zapata de Mendoza.
Questo è incontestabile. Ma vale la pena di soffermarsi un
momento sulla natura delle creazioni del siglo de oro
spagnolo. Dopo il 1560-1580, cioè a partire dal periodo in cui
l’Inquisizione rivolge la sua vigilante attenzione ai Vecchi
Cristiani, queste creazioni sono di natura estetica: mirano
alla bellezza formale della scrittura, come nel caso di
Gongòra, o alla bellezza plastica. Esse esaltano spesso gli
ideali della Controriforma, anche se sono opere di autori di