Page 318 - Storia dell'inquisizione spagnola
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a La Sinilla, vicino ad Alcazar, con Pedro de Consuegra [...] e

               altri»  racconta  Pedro  Vela.  «Mio  padre  disse  che  a  Toledo
               aveva assistito a un autodafé dove erano state bruciate molte
               persone, e altre erano state frustate per aver detto che non
               era  peccato  andare  a  letto  con  le  donne  delle  case  chiuse.
               Ma non lo è! esclamò allora Pedro de Villena. Mio padre gli
               rispose  che  si  sbagliava.  E  lui,  insisteva.  È  vero,  non  è  un
               peccato mortale [...]. Io gli dissi di tacere e lui rispose che

               non voleva tacere.»
                  Si  nota  qui  la  sorpresa  di  gran  parte  della  popolazione
               maschile  della  Nuova  Castiglia  all’inizio  della  campagna
               inquisitoriale e la resistenza ad accettare questa strana idea.
               Tutt’al più, si può ammettere che è un peccato veniale, roba
               da poco. Si tocca anche con mano la forza persuasiva degli

               autodafé  e  la  moltiplicazione  del  loro  messaggio  attraverso
               le autorità locali informali come il padre di Vela.
                  Anche  il  clero  aveva  un  suo  ruolo.  Nella  primavera  del
               1567, sette giovani contadini discutevano davanti alla chiesa
               di  Mascaraque.  La  conversazione  cadde  sulle  donne  e
               ciascuno  si  mise  a  raccontare  le  sue  avventure  amorose.
               Poco  tempo  prima,  alcuni  di  loro  si  erano  messi  d’accordo

               per  «affittare»  una  prostituta  e  goderne  insieme.  «Bella
               roba!  —  esclamò  allora  Andrés  Diaz,  un  sarto,  l’unico
               artigiano  del  gruppo  —  Sarebbe  stato  meglio  per  voi  fare
               dell’altro.» «Ma non è peccato andare a trovare le prostitute
               se le si paga.» E Andrés che apriva loro gli occhi: «Ma sì, è
               un  peccato,  un  peccato  mortale,  il  peccato  di  semplice

               fornicazione.» Decisamente gli artigiani sono sempre stati il
               fermento  intellettuale  delle  campagne.  Incominciano  a
               discutere.  Andrés  propone  allora  di  consultare  il  curato,
               «così mi crederete». Il prete, naturalmente, conferma che è
               un peccato, e tutti si arrendono alla sua autorità. È il nostro
               sarto  che  racconta  la  storia  agli  inquisitori.  Egli  non  li  ha
               denunciati subito, perché credeva che non fosse necessario,

               finché non ne ha parlato al dottor Alarcón, che li ha mandati
               tutti  dal  giudice  ecclesiastico,  il  quale li consegna al Santo
               Uffizio .
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