Page 30 - Storia dell'inquisizione spagnola
P. 30
vicina infatti al 55% circa che calcoliamo per Toledo alla
stessa epoca. Non è più così fra il 1560 e il 1614, anni in cui
le «proposizioni» rappresentano molto meno di un terzo
delle cause e perdono il primo posto a vantaggio del
maomettismo.
Un’analisi più approfondita del caso aragonese ci offre la
chiave del mistero; la repressione contro i moriscos, che ha
sempre avuto un grande peso in alcuni tribunali, aumenta
considerevolmente e fa sì che le Inquisizioni interessate
siano le più attive di tutte: sembra che quella di Saragozza
abbia giudicato il maggior numero di rei nella seconda metà
del Cinquecento; come se nelle regioni in cui le comunità di
moriscos sono forti e virulente quasi tutta l’attività del Santo
Uffizio fosse impegnata contro di loro e i Vecchi Cristiani
restassero così relativamente al riparo dai fulmini del
tribunale. Per quanto riguarda i reati giudicati, ci
troveremmo dunque di fronte a due tipi di Inquisizione.
D’altro canto, abbiamo constatato a Toledo una
diminuzione delle cause discusse verso il 1555-1560. Per le
ragioni che abbiamo sopra esposto, le cifre di Henningsen e
Contreras non permettono conclusioni circa la
generalizzazione di questo modello. Ma esse registrano fino
al 1595 un aumento continuo del numero dei processi.
Possiamo ammettere che fino al 1570 questa cifra sia solo
un’illusione dovuta alla sempre maggiore completezza della
fonte utilizzata. Dopo tale data è possibilissimo che si tratti
di un fenomeno reale, di cui forse i processi per
maomettismo non sono i soli responsabili 12 . Il crollo
dell’attività dell’Inquisizione di Toledo sarebbe stata in
questo caso particolarmente precoce.