Page 150 - Storia dell'inquisizione spagnola
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dunque  una  florida  comunità  di  conversos,  che  aveva  una

               posizione socioeconomica tipica; essa costituiva la borghesia
               mercantile  (mercanti  di  lana,  merciai,  commercianti  e
               mercanti  di  bestiame)  e  il  mondo  artigianale  (tosatori,
               cardatori,  tessitori,  tintori,  sarti,  calzolai,  fabbricanti  di
               spade, fabbri, venditori di ferri battuti, tornitori, cappellai e
               straccivendoli): il mondo dei « piccoli mestieri » (carrettieri
               e mulattieri), la classe « colta » (medici, farmacisti, giuristi,

               procuratori legali, notai). Questa microsocietà rappresentava
               ventisei  fuegos  o  famiglie,  cioè  centotrenta  membri  di  cui
               cento furono processati dal Santo Uffizio,, che distrusse così
               non solo interi nuclei familiari, ma anche un antico sistema
               economico. Nella famiglia artigiana, per esempio, la bottega
               si  trasmetteva  di  padre  in  figlio  da  generazioni.  Lo  stesso

               accadeva  per  il  procuratore  legale,  possessore  della  sua
               carica,  venale  ed  ereditaria.  Pochi  sfuggirono  alle
               persecuzioni  inquisitoriali  che  coprivano  d’infamia  degli
               individui  e  la  loro  discendenza,  senza  tener  conto  del  loro
               rango.  In  tre  anni  il  Santo  Uffizio  sterminò  una  delle  più
               eminenti  famiglie  di  Badajoz:  quella  del  regidor  Lorenzo
               Angél        * ,   legato       tramite         matrimonio           alla      borghesia

               commerciale.  Fra  il  1569  e  il  1571,  sette  persone  furono
               processate:  di  tre  furono  bruciate  le  ossa  (il  nonno  Diego
               Rol, nel 1569, e  il  padre  Lorenzo  Angél,  nel  1571);  il  figlio
               Diego Rol Angél, salì al rogo nel 1571; quattro tornarono in
               seno alla Chiesa: la madre nel 1570; la nuora nel 1569 e le
               due  figlie  condannate  al  carcere  a  vita  nel  1571  dopo  aver

               confessato le loro colpe sul rogo all’autodafé del 1570  . Nel
                                                                                                    10
               complesso            Albuquerque              fu      la      città       più       colpita
               dell’Estremadura. Ci furono solo cinque casi di abiura de levi
               e  de  vehementi,  diciotto  persone  salirono  al  rogo,  nove
               furono  bruciate  in  effigie  e  diciotto  furono  condannate  in
               contumacia...  La  repressione  infierì  ininterrottamente  per
               nove  anni  (1566-1575),  creando  un  clima  di  sospetto  e  di

               terrore  fra  la  popolazione  di  questa  cittadina.  La  comunità
               giudeizzante  si  estinse  a  prezzo  del  disastro  economico
               causato dalla scomparsa di intere corporazioni come quella
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