Page 36 - Fisica per non fisici
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Figura 12. Osservando Venere, ci accorgiamo che esso forma con la posizione del Sole un angoloα che non supera
l’ampiezza indicata dalle linee tratteggiate, cioè circa cinquanta gradi.
In essa sono rappresentate le orbite della Terra e di Venere. Stavolta vediamo che
l’orbita di Venere si svolge all’interno di quella della Terra poiché, come sappiamo,
Venere è più vicino al Sole di quanto non sia la Terra. Per conseguenza, rispetto al
Sole, Venere è visibile sotto un angoloα che al massimo ha un’ampiezza di circa
cinquanta gradi. Peraltro, questo ci fa capire che è impossibile osservare Venere a
notte inoltrata. A questo proposito voglio farvi notare una licenza poetica da parte di
Arrigo Boito, autore del libretto dell’Otello di Giuseppe Verdi.
Nel primo atto, Boito fa dire a Desdemona, rivolta romanticamente a Otello
(prima che gli eventi prendano una brutta piega!): «Tarda è la notte». E Otello,
appassionato, aggiunge: «Vien... Venere splende».
Ebbene, se la notte era tarda, Venere non poteva splendere nel cielo!
I transiti di Venere e di Mercurio sul Sole
Poiché l’orbita di Venere è interna a quella terrestre, a volte accade che questo
pianeta passi davanti al Sole. In tal caso si ha una specie di eclissi ma diciamo pure
che è esagerato parlare proprio di eclissi poiché il Sole non viene di fatto oscurato
dal pianeta; e dalla Terra non ci accorgiamo neanche della presenza di questo
passaggio a meno che non si disponga di un cannocchiale o di un telescopio. Si dice
così che si ha semplicemente un transito di Venere davanti al Sole. Si osserva
soltanto un piccolo disco nero che appare come una macchia solare magari un poco
più estesa delle vere macchie, come si vede nella figura 13 che riguarda il transito
avvenuto il 6 giugno del 2012.