Page 12 - Io vi accuso
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hanno  contattato  dopo  aver  letto Io so e ho le prove.  Ho  scritto  la  prima

          parte  immaginando  un  processo  senza  difesa  e  senza  appello,  in  cui  il
          massacro delle banche nei confronti delle imprese – e quindi dell’economia
          italiana – viene messo a nudo, così come il nuovo sistema di drenaggio del

          denaro  che  nessuno  finora  ha  mai  raccontato.  E  vengono  svelati  tutti  i
          nuovi  stratagemmi  pensati  dai  giganti  del  credito  per  ottenere  profitti  a
          discapito della stragrande maggioranza dei clienti.
              Le banche sono diventate dei veri e propri centri commerciali, in cui fa
          carriera solo chi vende più televisori, frigoriferi, palestre, Xbox, vacanze in

          centri termali. I fidi, i mutui e tutti gli altri prodotti creditizi sono vincolati
          all’acquisizione di questi prodotti: il correntista ha l’obbligo di comprarli se
          vuole  sperare  in  un  prestito,  di  cui  comunque  non  ha  la  certezza.  Di

          conseguenza, il nuovo manager è colui che sa piazzare meglio i «70 milioni
          di euro l’anno di prodotti di largo consumo» richiesti dai capi, come svela
          una delle mie fonti interne.  Non esiste quasi più il bancario competente,
          professionale,  ma  solo  funzionari  formati  da  «motivatori»  ed  esperti  di
          comunicazione.  Queste  sono  le  figure  preposte  a  gestire  oggi  le  nostre

          finanze.
              Le  banche  sono  diventate  delle  agenzie  immobiliari  capaci  di  far
          svendere  le  abitazioni  dei  clienti  sul  lastrico  per  far  guadagnare  anche  i

          ricchi speculatori immobiliari già loro correntisti. Senza pietà, sballando il
          mercato e alterando le normali procedure della compravendita. Gli istituti
          stanno favorendo il dislivello sociale e consentono spesso abusi per i quali
          non pagano mai.
              Nella  prima  parte  del  libro  ho  raccolto  le  storie  e  le  confessioni  delle

          «gole profonde» che hanno deciso, come feci io nel 2012, di denunciare il
          nuovo sistema tuttora vigente. E le testimonianze degli imprenditori e dei
          professionisti  vessati  e  tartassati  dalle  banche.  A  pagare,  oggi  come  ieri,

          sono  i  correntisti  che  piangono  per  non  farsi  protestare  un  assegno  di
          poche centinaia di euro; i commercianti che supplicano il direttore di filiale
          per  avere  un  piccolo  prestito;  gli  artigiani  minacciati  della  segnalazione
          antiriciclaggio  per  un  versamento  di  poche  migliaia  di  euro  e  poi
          «violentati» dalla Guardia di finanza attraverso un duro interrogatorio in

          merito alla provenienza di quel denaro.
              Nella  seconda  parte  del  libro  ho  indicato,  invece,  gli  strumenti  che  il
          piccolo  imprenditore  può  utilizzare  per  sovvertire  il  sistema,  per  farcela

          anche senza il supporto degli istituti di credito, che poi tanto supporto non
          è. I metodi alternativi per ottenere risorse e finanziamenti, dai minibond al
          crowdfounding;  dal peer  to  peer  al  commercio  delle  fatture  fino  al
          corporate barter.
              Nell’attuale  realtà  globale  le  banche  possono  essere  anche  superate,
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