Page 11 - Io vi accuso
P. 11
Questo libro
Perché io vi accuso…
In Italia lavorano circa 5 milioni di piccole imprese dietro le quali ci sono
altrettante famiglie. Più di un terzo della popolazione del nostro paese
ruota intorno all’economia generata da queste aziende. Come nella più
scellerata tradizione degli scandali finanziari, le banche hanno prima
«sfruttato» i piccoli imprenditori per far lievitare i propri rendiconti, poi,
quando non servivano più, li hanno sacrificati sull’altare del profitto.
Oggi la situazione economica è profondamente diversa rispetto al
periodo in cui la piccola e media impresa rappresentava il motore della
crescita nazionale. Così, per preservare il sistema e non saltare in aria a
causa dei loro bilanci alterati, gli istituti di credito hanno bisogno di nuove
fonti di arricchimento. Una volta messa in atto la «stretta del credito», che
sta uccidendo la stragrande maggioranza delle aziende, a cui sono stati
chiusi i rubinetti della liquidità, la strategia di raccolta del risparmio delle
banche ha cominciato a concentrarsi su una lista di categorie protette,
pochi ma fondamentali «clienti d’oro» – come dicono gli stessi funzionari
– che fanno girare i soldi, molti soldi: preti, commercianti cinesi,
speculatori immobiliari. Questi hanno la priorità rispetto ai «normali»
correntisti. A loro è permesso tutto, in alcuni casi anche ciò che non è
consentito dalla legge: aggirare le norme antiriciclaggio, nascondere i
proventi dell’evasione fiscale, compiere operazioni finanziarie spericolate e
perfino pretendere il licenziamento di funzionari che hanno osato opporsi
alle loro volontà. Ci sono anche altri clienti privilegiati, tra cui i giornalisti e
gli editori, che ricevono, spesso senza esserne consapevoli, attenzioni e
favori che sicuramente non sono riconosciuti ai «normali» cittadini.
Per scrivere questo libro ho avuto accesso a decine di documenti interni
al mondo bancario e ho ricevuto le «confidenze» di alcuni dirigenti, che mi