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completa risulta irreperibile,” ammette Amato in una missiva a

Versaldi.
Alla fine dell’inchiesta Bergoglio ha deciso di correre ai ripari. Ha
chiesto che tutti i postulatori siano soggetti a un tariffario unico di

riferimento sia per la fase diocesana (elaborata dallo stesso Collegio
dei postulatori) sia per quella romana, in modo che ci sia “maggiore
senso di sobrietà ed equità, e non vi siano sperequazioni tra le varie
cause” come ha annunciato all’inizio del 2014 il prefetto Amato che
Francesco ha finora lasciato al suo posto.

I critici, all’interno delle mura leonine, temono che il tariffario
possa essere facilmente aggirato, e che la soluzione prevista non
riuscirà a cambiare davvero il meccanismo perverso della fabbrica.

Si vedrà. Per ora il principe dei postulatori dovrà essere più accorto
alle parcelle, anche perché, come afferma Amato in una lettera
privata a Versaldi, “si è ritenuto opportuno porre all’attenzione
dell’avvocato Andrea Ambrosi l’imprescindibile esigenza di rivedere
i suoi onorari, nonché i costi delle cause, alla luce di prossime

disposizioni del dicastero, e di attenersi rigorosamente, in futuro,
alle norme vigenti”.