Page 34 - Avarizia
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Ior, bugie e conti segreti
L’insonnia del ricco consuma il corpo, i suoi affanni
gli tolgono il sonno. Le preoccupazioni dell’insonnia
non lo lasciano dormire, come una grave malattia
bandiscono il sonno.
SIRACIDE 31, 1-2
La Cosea, sintetizzando il rapporto di Kpmg sugli attivi fuori
bilancio, chiarisce che oltre all’Obolo “esistono altri fondi non inclusi
nel consolidamento o depositati in conti bancari o in cassaforte
presso le congregazioni, i consigli ecc. È pertanto difficile calcolare
l’ammontare complessivo di denaro liquido, poiché i fondi depositati
su conti bancari sono tracciabili, mentre il denaro conservato presso
i dicasteri e altre istituzioni non può essere identificato”.
Quello che (almeno in parte) è più chiaro, invece, è quanto c’è
dentro lo Ior. Rivoltare come un calzino la banca vaticana, ultima
tappa della caccia al tesoro nella Santa Sede, è stato uno dei primi
obiettivi di Francesco. Dal crac del Banco Ambrosiano, con corollari
drammatici come la morte di Michele Sindona e del presidente
Roberto Calvi trovato impiccato a Londra sotto il ponte dei Frati
neri, passando per Tangentopoli e il riciclaggio della tangente
Enimont fino agli scandali finanziari del sacerdote di origini lituane
Paul Marcinkus e di Donato De Bonis, l’Istituto per le opere di
religione è diventato per l’opinione pubblica un simbolo di ogni
nefandezza, di operazioni sospette, storie oscure, vicende
controverse.
Un buco nero che ha sfornato dal 1942, data della istituzione dello
Ior, al 2015 decine di casi finiti sulle cronache giudiziarie, con la
banca protagonista assoluta anche nelle recenti inchieste sui Grandi
Eventi (l’imprenditore e gentiluomo di Sua Santità Angelo Balducci
aveva un conto all’istituto) e sul riciclaggio, che hanno coinvolto sia
un prelato dell’Apsa, Nunzio Scarano, sia Paolo Cipriani e Massimo
Tulli, rispettivamente il direttore della banca e il suo braccio destro.