Page 20 - Pigmenti
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2) Tecniche su tavola o tela
La pittura su tavola è stato il principale supporto delle opere pittoriche europee dal medioevo al
XVI secolo,prima di venire quasi completamente sostituita dalla pittura su tela. La "tavola" lignea
era di solito preparata scegliendo alcune assi di legno stagionato alcuni anni (affinché non fosse più
soggetto a deformazioni),coperte da una preparazione di gesso. I colori venivano in genere applicati
con tempere ammorbidite nel tuorlo d'uovo. In Italia e nel sud Europa si sceglievano legni semplici
come quelli di pioppo, di tiglio o di cipresso,mentre nell'area fiamminga si usavano legni più rari e
pregiati: in ogni caso i risultati in termini di durata nel tempo entrambi i metodi si sono rivelati
ottimi.
L'importante era evitare legni che contenessero alte quantità di tannino (come il castagno), una
sostanza di alcuni alberi che talvolta rifioriva anche sulle tavole stagionate macchiando di nero lo
strato preparatorio o addirittura la pellicola pittorica. Esistono testimonianza di pittura su legno sia
nella Grecia antica sia a Roma, ma solo alcuni frammenti ci sono pervenuti,
mentre, per ragioni climatiche, abbiamo ben più esempi provenienti dall'Antico Egitto. La pittura su
tavola divenne popolare in Europa nel XII secolo, per via delle nuove pratiche liturgiche che
prevedevano la celebrazione della messa con il sacerdote davanti e non oltre l'altare, il quale
diveniva così liberò per esservi poste immagini sacre (dossali e crocifissi sagomati). Nel XV secolo,
con l'umanesimo e il Rinascimento gli schemi tradizionali vennero superati, con una superficie
pittorica trattata in maniera più libera e meno rigida.
I nuovi ceti borghesi e mercantili richiedevano opere di nuovo formato come i ritratti, mentre si
delineava un maggiore realismo con la scomparsa del fondo oro.
Anche in questa tecnica l’Italia ha visto la comparsa, nel corso dei secoli, dei più grandi artisti del
mondo (fig. 31).
Nel XV secolo nei Paesi Bassi (fig. 32) alcuni importantissimi artisti iniziarono a dipingere su tela e
successivamente utilizzando pigmenti sciolti in olio (tempera su olio), un supporto che aveva
l'innegabile pregio della maggior trasportabilità, la relativa economicità e l'ottima resa.
Gradualmente la tela si diffuse in tutta Europa e in Italia si affermo nel XVI secolo.
Tradizionalmente essa è formata dall'intreccio di fibre di lino, di canapa o juta ma, con l'età
moderna è largamente invalso anche l'uso del cotone e delle fibre sintetiche. Le diverse trame dei
tessuti hanno una notevole influenza sulla resa pittorica: trame fini come quella del lino consentono
finiture più minuziose (come quelle a velatura della pittura fiorentina del Rinascimento), la canapa
o la juta sono invece adatte ad esecuzioni pittoriche più libere o a opere di grandi dimensioni (come
nella pittura di scuola veneta). Originariamente la tela veniva applicata mediante colle sulle tavole
di legno (se di grandi dimensioni costituite da più tavole opportunamente saldate tra loro con
incastri) ed aveva la funzione di uniformare la superficie nonché di ovviare ai problemi legati alle
escursioni cui è soggetto il legno per il calore o l'umidità. Solo a partire dal Rinascimento
la tela comincia ad essere inchiodata e tesa su telai mobili, dotati di chiavi per garantirne la
tensione, creando il tipo di supporto che ancora oggi è il più largamente diffuso tra gli artisti.
Questo sistema garantisce una tensione costante della tela, consente di sostituire il telaio nel caso di
deformazioni col passare del tempo e facilita il trasporto delle opere, in quanto la tela può essere
agevolmente rimossa dal telaio e arrotolata riducendone notevolmente l'ingombro.
Prima di essere dipinta la tela necessita di due operazioni:
- l'incollaggio, con cui viene stabilizzata la trama della tela ed eliminati eventuali peli presenti
sulla superficie utilizzando una miscela di colla e gesso
- l'imprimitura che costituisce il primo fondo di materia atto a ricevere la pittura,
generalmente uno strato ad olio di colore omogeneo, nei primi tempi era costituito da biacca
e olio di lino al fine di impermeabilizzare la preparazione a gesso e colla sottostante. In
alternati casi potevano applicare più mani di colla animale (collatura)
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