Page 99 - 101 storie di gatti
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«Ma come è possibile? L’avevo regalata a mia figlia per Natale e lei l’aveva
portata con sé a Roma. Poi, a Pasqua, la gattina era sparita: Poteva davvero aver
trovato la strada per arrivare fino a qui a Grimoli, a trecento chilometri di
distanza?».
La sua mamma umana è stata così la prima a sorprendersi dell’impresa di Zelda.
Ma poi la notizia è volata a Grimoli, un piccolo paese sulle colline del Valdarno
vicino ad Arezzo.
E i compaesani l’hanno subito etichettata come un’eroina o una leggenda: «Zelda,
la gatta con gli stivali», l’hanno ribattezzata. Ma la signora Lina, vedova e in
pensione, non ha mai avuto dubbi: «Sono sicurissima, l’ho cresciuta io questa gattina
e sono certa che da Roma è riuscita a ritrovare la strada del paese dove era nata».
Deve aver fatto poi un’altra riflessione: gli animali sono esseri senzienti, non si
regalano come oggetti. La signora Lina ha iniziato a frugare nei cassetti di casa alla
ricerca delle foto di Zelda, ha fatto i raffronti con la gattina arrivata al suo uscio e
poi ha chiamato la figlia a Roma: «La Zelda è tornata, è qui da me». Infine ha
convocato i testimoni: la gattina è stata riconosciuta anche dal marito della figlia e
dal nipotino. Tutti esterrefatti, ma sicuri.
«Sembra impossibile, ma è lei», è stato il verdetto unanime confermato dalla
veterinaria che l’aveva visitata per la prima volta. Stanca, dimagrita, ma sana e
salva.
Come per Vaino non si saprà mai come la gattina sia riuscita a trovare la strada
di casa, un percorso Roma-Arezzo che aveva compiuto solo due volte in macchina e
chiusa nella sua gabbietta. Secondo gli esperti è possibile: i felini riescono seguendo
i flussi olfattivi a ritrovare la strada giusta da percorrere. Ma certo devono avere una
motivazione fortissima, come può essere quella di ritrovare la loro casa e la loro
famiglia.