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ZIGGY, IL CLANDESTINO
Tra i tanti gatti viaggiatori, anche senza stivali, non può essere
dimenticato Ziggy, un gattino con un occhio celeste e uno verde che alla fine del
novembre del 2006, come riportano i giornali dell’epoca, da clandestino ha
viaggiato dal porto di Haifa in Israele a quello di inglese di Whitworth: diciassette
giorni chiuso in un container caricato su una nave mercantile, inclusa una lunga sosta
a Liverpool. Un gattino che dopo questa lunga navigazione è saltato fuori all’apertura
del container ed è scappato impaurito e confuso: raccontano le cronache che si è
andato a nascondere dietro tutte le casse che è riuscito a trovare, nonostante le sue
forze fossero allo stremo, e si è intrufolato sotto le pedane in legno che sorreggono le
casse per le merci, non emettendo un miagolio per non farsi trovare. I magazzinieri,
infatti, sono riusciti a catturarlo solo dopo cinque ore, più morto che vivo, ma salvo!
Ziggy è arrivato in Inghilterra sfinito, disidratato, quasi morto di fame e di sete.
Anzi, in molti si sono chiesti come abbia fatto a sopravvivere: «Penso che abbia
utilizzato una delle sue sette vite», ha commentato allora un responsabile inglese per
la prevenzione delle crudeltà sugli animali. Anche se in questo caso non si può
parlare di crudeltà, ma di voglia di avventura pagata a caro prezzo. E i soccorritori
si sono a lungo chiesti come sia potuto finire in quel container: c’è chi ha immaginato
che fosse intento a rincorrere qualche topo e così sia finito anche lui imballato; chi
pensa che fosse andato a curiosare in un magazzino di carta e non sia più riemerso
fra scatole e scatolette, prima di finire chiuso e pronto a salpare. Fatto sta che il
gattino nel container dovrebbe essere finito in una fabbrica di Afula, in Israele, il 31
ottobre del 2006, per riapparire il 17 novembre in Gran Bretagna. I primi giorni a
Whitworth per lui sono stati terribili: i magazzinieri hanno dovuto adottare Ziggy e
rimetterlo in sesto prima che fosse in grado di affrontare una nuova vita. L’hanno
perfino fatto bere con il contagocce, perché non era quasi più in grado di leccare
l’acqua dal piattino. E abituarlo di nuovo a mangiare qualcosa ha richiesto una
notevole fatica, ma alla fine gli sforzi degli uomini del porto di Whitworth sono stati
ricompensati, Ziggy ce l’ha fatta. Ed è stato adottato per sempre da una persona del
posto, solo allora ricevendo il nome con cui l’abbiamo finora chiamato. Chi ha
deciso di prenderlo in cura e di tenerlo con sé l’ha infatti battezzato Ziggy proprio
per la particolarità degli occhi di due colori diversi, in onore di Ziggy Stardust, il
personaggio creato alla metà degli anni Sessanta dal cantante rock David Bowie:
chiamato anche il “Duca bianco” ha un occhio verde e uno azzurro proprio come
questo micio, fra l’altro anche lui con il pelo bianco.