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NADJEM, IL PRIMO GATTO
CON UN NOME
Siamo ancora sulle sponde del Nilo, e siamo qui per scoprire come era
effettivamente la vita dei gatti domestici: in compagnia dei lussuosi egiziani non
poteva che essere lussuosa. Sembra che i gatti fossero viziatissimi e venissero vestiti
e truccati in più di un’occasione: indossavano collane, orecchini, anelli per il naso e
collari preziosissimi. Chissà solo se ne erano contenti.
Di un gatto domestico si sa più degli altri: è un micio vissuto durante il regno del
faraone Thutmose III, tra il 1479 e il 1425 a.C. Il gatto era chiamato Nadjem, che
significa “caro” o “stella”. È questo, dunque, il nome del primo gatto nella storia e
viene menzionato in una parete della tomba di un funzionario di basso livello,
Puimre, che venne seppellito fuori le mura dell’antica città di Tebe. Il suo nome è
tutto quello che conosciamo di Nadjem, ma per averlo chiamato “caro” o “stella” e
per aver voluto incidere il suo nome nella tomba, il suo padrone deve averlo amato
moltissimo.
Possiamo provare a immaginare Nadjem al fianco del suo padrone mentre lui
svolge con accuratezza la sua attività; oppure mentre tornano a casa al tramonto l’uno
accanto all’altro, dividendo poi il cibo. Una vita modesta, forse, rispetto a quella del
gatto del faraone ricoperto di gioielli o a quelli delle famiglie degli alti funzionari,
ma sicuramente più libera e più ricca di affetto. E passata alla storia. Ed è un vero
peccato che nessuno dei due possa essere a conoscenza del fatto che avendo
menzionato il gatto di casa nella sua tomba, Puimre ne ha fatto il primo gatto che
chiamiamo ancora con il suo nome dopo migliaia di anni.