Page 5 - 101 storie di gatti
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                             CIPRIOTA, IL PAPÀ DI TUTTI I


                             GATTI DOMESTICI





          Il mio nome è Cipriota perché sono stato trovato sepolto accanto al mio padrone

          nell’isola di Cipro. Dicono che io sia uno dei gatti domestici più antichi della terra:
          infatti la mia tomba risale a 9500 anni fa. Forse non sono proprio il più vecchio, ma
          di sicuro rappresento la testimonianza più antica dell’amicizia fra l’uomo e il gatto.
          A fare la mia scoperta è stato un gruppo di archeologi francesi guidati da Jean Denis
          Vigne: sono stato trovato in un luogo chiamato Shillourokambos, un antico villaggio
          neolitico di quest’isola del Mediterraneo dove, secondo tradizione, è nata anche la
          dea Venere. Che fossi molto amato dal mio padrone (padroncino o padroncina,

          chissà: lo scheletro trovato accanto a me è molto piccolo) lo dimostra la mia tomba:
          sono rimasto accucciato per secoli sotto terra circondato da una fila di 24 conchiglie.
          Proprio come se fossi stato collocato lì, accanto a lui, per tenere compagnia al mio
          amico uomo durante il suo ultimo viaggio. Sono state fatte poi molte ricerche
          scientifiche e si è dimostrato che al momento della mia sepoltura avevo solo otto
          mesi: forse, non vollero farmi sopravvivere al mio compagno di giochi. Che fossi un

          gatto addomesticato, lo dimostra anche il fatto che ero adagiato in una piccola fossa
          a quaranta centimetri dagli altri reperti trovati dagli archeologi, che testimoniano
          come la famiglia dove vivevo fosse abbastanza importante. E la sepoltura in comune
          dimostra, secondo chi mi ha fatto tornare alla luce, che con il mio padrone c’era un
          legame speciale, quasi spirituale.
              Ho anche un nome scientifico, oltre quello personale: Felis silvestris. E in realtà
          non sarei originario di Cipro, perché qui mancano le tracce di un’evoluzione della

          mia specie: i miei antenati sarebbero stati portati qui dai mercanti, perché come tutti
          quelli della mia stessa razza dovrei essere originario della zona fra il Tigri e
          l’Eufrate. Probabilmente chi navigava aveva già scoperto quanto i gatti fossero utili
          nel dare la caccia ai topi e quindi li caricava sulle imbarcazioni e li portava in giro
          per il Mediterraneo. Io comunque sono nato a Cipro, in una bella casa, e voglio
          pensare che mi tenessero per fare compagnia alla famiglia e per giocare un po’ con

          loro. Nel villaggio dove abitavo – in mezzo alla campagna, ma non lontano dal mare
          – c’era una gran vita, e io scorazzavo per le stanze e fra i campi senza allontanarmi
          mai troppo. Ai miei tempi l’isola di Cipro era poco abitata, e il rischio di incontrare
          animali selvatici con i quali avrei avuto la peggio era molto alto. Così preferivo
          spaventare le lucertole, o rincorrere i topolini, non lontano dalla mia abitazione. E
          soprattutto mi piaceva stare accucciato accanto al fuoco, a prendermi qualche
          carezza lungo pelo.

              Poi venne il triste giorno in cui il mio amico e protettore morì. Io ero ancora
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