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CIPRIOTA, IL PAPÀ DI TUTTI I
GATTI DOMESTICI
Il mio nome è Cipriota perché sono stato trovato sepolto accanto al mio padrone
nell’isola di Cipro. Dicono che io sia uno dei gatti domestici più antichi della terra:
infatti la mia tomba risale a 9500 anni fa. Forse non sono proprio il più vecchio, ma
di sicuro rappresento la testimonianza più antica dell’amicizia fra l’uomo e il gatto.
A fare la mia scoperta è stato un gruppo di archeologi francesi guidati da Jean Denis
Vigne: sono stato trovato in un luogo chiamato Shillourokambos, un antico villaggio
neolitico di quest’isola del Mediterraneo dove, secondo tradizione, è nata anche la
dea Venere. Che fossi molto amato dal mio padrone (padroncino o padroncina,
chissà: lo scheletro trovato accanto a me è molto piccolo) lo dimostra la mia tomba:
sono rimasto accucciato per secoli sotto terra circondato da una fila di 24 conchiglie.
Proprio come se fossi stato collocato lì, accanto a lui, per tenere compagnia al mio
amico uomo durante il suo ultimo viaggio. Sono state fatte poi molte ricerche
scientifiche e si è dimostrato che al momento della mia sepoltura avevo solo otto
mesi: forse, non vollero farmi sopravvivere al mio compagno di giochi. Che fossi un
gatto addomesticato, lo dimostra anche il fatto che ero adagiato in una piccola fossa
a quaranta centimetri dagli altri reperti trovati dagli archeologi, che testimoniano
come la famiglia dove vivevo fosse abbastanza importante. E la sepoltura in comune
dimostra, secondo chi mi ha fatto tornare alla luce, che con il mio padrone c’era un
legame speciale, quasi spirituale.
Ho anche un nome scientifico, oltre quello personale: Felis silvestris. E in realtà
non sarei originario di Cipro, perché qui mancano le tracce di un’evoluzione della
mia specie: i miei antenati sarebbero stati portati qui dai mercanti, perché come tutti
quelli della mia stessa razza dovrei essere originario della zona fra il Tigri e
l’Eufrate. Probabilmente chi navigava aveva già scoperto quanto i gatti fossero utili
nel dare la caccia ai topi e quindi li caricava sulle imbarcazioni e li portava in giro
per il Mediterraneo. Io comunque sono nato a Cipro, in una bella casa, e voglio
pensare che mi tenessero per fare compagnia alla famiglia e per giocare un po’ con
loro. Nel villaggio dove abitavo – in mezzo alla campagna, ma non lontano dal mare
– c’era una gran vita, e io scorazzavo per le stanze e fra i campi senza allontanarmi
mai troppo. Ai miei tempi l’isola di Cipro era poco abitata, e il rischio di incontrare
animali selvatici con i quali avrei avuto la peggio era molto alto. Così preferivo
spaventare le lucertole, o rincorrere i topolini, non lontano dalla mia abitazione. E
soprattutto mi piaceva stare accucciato accanto al fuoco, a prendermi qualche
carezza lungo pelo.
Poi venne il triste giorno in cui il mio amico e protettore morì. Io ero ancora