Page 12 - 101 storie di gatti
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«Quali sono le tue?» avrebbe risposto il viaggiatore. Il re, colpito da tanta
          loquacità e sfrontatezza, decise di continuare a discutere con lui e per diversi giorni
          lo invitò a cena affrontando temi sempre più difficili. Fino a che non si arrivò alla
          famosa disputa filosofica, che vede coinvolto il nostro gatto. Questo è il racconto
          così come riportato dallo scritto:


          Re Salomone prese posto a tavola attorniato dai suoi familiari e cortigiani. Marcolfo si sedette con loro e nascose
          tre topi nella manica della sua tunica. In effetti, alla corte del re vi era un gatto vestito che, ogni sera, durante la
          cena regale, doveva reggere una candela davanti a tutti, restando in piedi su due zampe e tenendo nelle altre due
          una lampada. Poco prima della fine del pasto Marcolfo liberò uno dei topi; vedendolo il gatto voleva inseguirlo, ma
          venne trattenuto da un mormorio di disapprovazione del re. Lo stesso accadde per il secondo topo, per cui
          Marcolfo liberò anche il terzo: allora il gatto, incapace di frenarsi ancora, gettò la candela e si mise a correre dietro
          al sorcio finché non lo prese. Allora l’astuto contadino disse a Salomone: «Ecco, mio re, ti ho dimostrato che la
          natura è più forte dell’istruzione».
                                                                   Solomon et Marcolphe, a cura di W. BENARY,
                                                                                                 Heildeberg 1914


              La storia non dice come reagì re Salomone alla provocazione: forse bene, visto
          che aveva avuto una prova più che inconfutabile dell’argomento del dibattito o forse
          male, perché il gatto che reggeva la candela doveva essere non solo molto caro al re,
          ma anche trattato con i guanti e saziato con i cibi migliori. Ma la sua natura, libera
          come quella di tutti i felini, non era adatta a reggere ogni sera una candela per il
          piacere del sovrano.

              Così, grazie a una curiosa storia medievale che riporta un episodio lontano nel
          tempo abbiamo ottenuto una grande verità: il gatto è uno spirito libero, guardatevi
          bene dal volerlo sottomettere.
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