Page 86 - 101 storie di gatti
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                             CASEY, DEPRESSO PERCHÉ


                             HA PERDUTO IL LAVORO





          «Il gatto Casey era un gatto felice, la sua curiosità e la sua vivacità riempivano la

          casa della famiglia Paul a cui esprimeva la sua gioia di vita con rumorose fusa». Tra
          le tante storie che riempiono i siti internet dedicati al micio questa, tratta da www
          gattoamico.it, è senz’altro la più curiosa e vale assolutamente la pena di raccontarla.
          La vita della famiglia Paul ruotava intorno a un ristorantino di loro proprietà e il
          micio faceva parte dello staff del locale perché amava accogliere i clienti e
          accompagnarli al tavolo. Si lasciava coccolare e faceva le fusa.
              Un brutto giorno, purtroppo, il ristorante fu distrutto da un incendio e i Paul

          decisero di non riaprirlo più perché la ricostruzione era per loro troppo dispendiosa.
          Immaginiamo la vita dei Paul nei convulsi giorni successivi alla perdita del loro
          ristorante: pratiche burocratiche, problemi con le assicurazioni, nonché la necessità
          di trovare un nuovo lavoro. E così fu solo quando ritornò un po’ di pace che la
          famiglia si accorse che il gatto non era più lo stesso. Poche fusa, indolenza, quasi un
          velo di tristezza negli occhi. Iniziò allora un giro frenetico di veterinari, che davano

          sempre la stessa risposta: Casey è in perfetta forma, ha solo bisogno di più
          attenzioni. Ma i suoi padroni gli davano lo stesso affetto di sempre, e non riuscivano
          a capire perché il micio non tornasse il burlone di un tempo.
              E qui arriva la parte straordinaria della storia, così come è raccontata sul web: i
          Paul, consigliati da alcuni amici, decisero di rivolgersi a Samantha Khury, psicologa
          e sensitiva felina, che riusciva a parlare con gli animali e a capire le loro necessità.
          E pensate che stupore quando si sentirono dire: «Casey è depresso perché ha perduto

          il lavoro. Perché è disoccupato». «Lavoro? Ma quale lavoro?», si domandò la
          famiglia. Ma Samantha Khury non aveva dubbi: «Me l’ha detto il gatto». E così i
          Paul, ma soprattutto Casey stesso, si misero alla ricerca di una nuova attività per il
          micio. Che a quanto pare è riuscito a cavarsela da solo, trovando occupazione presso
          la biblioteca del luogo: accoglie i lettori all’uscio, li introduce fra gli scaffali, tiene
          loro compagnia. La sera, finalmente, da gatto lavoratore quale è, torna a casa stanco

          ma soddisfatto. Ha riacquistato la sua vivacità, è affettuoso con i suoi padroni e ha
          ripreso a far le fusa.
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