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PEPPER E CHARLIE CHAPLIN
I gatti sono stati interpreti di ogni tipo di film: dalle commedie
divertenti, alle pellicole di fantascienza, a quelle dell’orrore. Il primo gatto attore fa
la sua comparsa nel 1920 con il cinema muto. Si tratta di Pepper, interprete di Down
on the farm di Erle Kenton. Un attore di tutto rispetto, poiché lavorò anche con il
grande Charlie Chaplin e fece parte di tutti i film del produttore Mark Sennet, esperto
di commedie con animali. Si racconta perfino che Pepper, oltre ad avere una grande
intesa con Charlot, che volle solo lui nei suoi film, si fosse poi affezionato
moltissimo a un alano di nome Teddy, anche lui attore. Suo partner ideale e suo
amico del cuore al punto che – come una vera star capricciosa – Pepper non volle
più calcare le scene quando Teddy, che era già vecchio, morì. Come fu possibile? Il
gatto smise di obbedire ai comandi dell’addestratore e si dovettero ricorrere a un
altro micio. Ma fu impossibile eguagliare la raffinatezza interpretativa di Pepper.
Dopo di lui solo un altro gatto riuscì a essere alla sua altezza, il micio di Colazione
da Tiffany.
Altrettanto famosi sono stati Pyewacket, un siamese che nel 1959 vinse il Patsy
Award – l’Oscar per gli animali – per avere recitato accanto a James Stewart e Kim
Novak in Una strega in paradiso e Syn Cat, anche lui di razza siamese, che vinse il
premio nel 1966 per il film della Disney FBI operazione gatto e che ricevette anche
una critica entusiastica persino dal «New York Times» Si ricordano inoltre il
persiano Salomon che si faceva accarezzare dal perfido Blofeld (Telly Savalas) in
James Bond al servizio segreto di sua maestà; l’abissino Amber, interprete de Il
gatto venuto dallo spazio del 1978; Tao che recitò in L’incredibile avventura al
fianco di un Golden retrevier e un Bull terrier, e Tonto. Quest’ultimo recitò nel film
del 1974 Harry e Tonto al fianco di Art Carney. La pellicole portò fortuna a tutti e
due gli attori: Art Carney ricevette l’Oscar come migliore attore protagonista e il
micio Tonto venne premiato proprio con il Patsy Award.