Page 73 - 101 storie di gatti
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                             ANNA MAGNANI, LA


                             REGINA DELLE GATTOFILE





          Questa volta la storia non riguarda direttamente un gatto, ma una famosa attrice

          che ha amato moltissimo i protagonisti delle nostre storie. A lei non è legato il nome
          di un micio in particolare, perché lei è la “mamma” di tutti i gatti di Roma, quelli che
          hanno occupato la prima colonia felina degna di questo nome nella capitale, la
          colonia in largo di Torre Argentina. Dotata di grande fascino, Anna Magnani, la più
          grande e ancora ineguagliata attrice del cinema italiano, aveva vissuto gli ultimi anni
          della sua vita (è morta il 26 settembre del 1973) nelle sue abitazioni di Roma e del
          Circeo circondata dai suoi amici animali: non c’è foto che non la ritragga con

          qualche gatto in braccio o sulle ginocchia. La sua fu un’esistenza dura e dagli amori
          difficili.
              «Ho seguito la carriera di attrice», disse una volta «perché sentivo il bisogno di
          essere amata, di ricevere tutto l’amore che avevo mendicato nella vita». Ma disse
          anche: «Io e la gente ci capiamo pochino, alle feste preferisco la solitudine: per
          riempirmi la serata bastano due gatti che giocano sul tappeto». Abitava a piazza del

          Gesù, proprio a due passi da largo Argentina, dove nel 1929 furono riportati alla
          luce i ruderi dell’area sacra. E qui dove aveva passeggiato Giulio Cesare i gatti
          romani iniziarono a riunirsi, grazie al fatto che gli scavi erano più sicuri della strada:
          vi si stabilirono mici randagi o abbandonati, attratti dalla protezione che offriva quel
          luogo, al di sotto del livello stradale e dotato di gallerie e grotte dove nascondersi o
          rifugiarsi durante la notte e le intemperie.
              Ed è proprio fra questi ruderi che ebbe inizio una processione di gattari e gattare

          romani, o meglio di gattofili, che ogni giorno (ed è stato così fino a poco tempo fa,
          adesso la colonia felina gode di una perfetta organizzazione) portavano il cibo per
          almeno un centinaio di mici e micetti. Fra gli abitanti della capitale, però, si diffuse
          anche la cattiva abitudine di andare ad abbandonare in questo luogo i gatti
          indesiderati. E qui, quasi tutti i giorni, veniva a dare il cibo ai randagi Anna
          Magnani. Il suo preferito era un piccolo gatto tigrato rosso, come raccontano le

          gattare ancora in vita.
              La musa del Neorealismo, infatti, quando non aveva impegni, portava
          personalmente da mangiare alle bestiole della colonia. E a chi un giorno le chiese:
          «Ma perché non fa scendere la sua cameriera a nutrire i gatti?», lei rispose: «Perché
          se vedono me capiscono che è una cosa buona e che si tratta di un’attività degna di
          rispetto». In casa viveva circondata da almeno due o tre gatti, e i dipinti alle pareti
          riflettevano l’amore dell’attrice per gli animali.

              E si sa, i mici godono anche delle simpatie del mondo del teatro. E uno degli
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