Page 18 - 101 storie di gatti
P. 18

9.



                             PANGUR BAN, IL


                             COMPAGNO DEL MONACO


          IRLANDESE





          È il gatto più famoso d’Irlanda, di tutte le nostre storie e sicuramente del

          Medioevo cristiano. Perché Pangur Ban non solo è realmente esistito, ma a lui il suo
          padrone, un monaco amanuense che trascorreva ore e ore a copiare testi sacri, ha
          dedicato una poesia che è considerata uno dei capolavori della lingua irlandese
          antica. Immaginiamoci la scena: Irlanda, nell’VIII secolo d.C. Il giovane monaco ha

          intinto la penna nell’inchiostro per tutto il giorno. È stanco, ma per fortuna con lui
          c’è Pangur Ban, che gli tiene compagnia e gioca e corre per la stanza. Sul volto del
          giovane amanuense si disegna un sorriso e la mano è finalmente libera di comporre
          ciò che più preferisce.

          Io e il mio gatto Pangur Ban / lo stesso compito eseguiam: lui a caccia di topi lieto corre incontro/io a caccia di
          parole sto seduto notte e giorno. / È molto meglio di ogni onore ricevuto / con libro e penna starmene seduto; rancor
          verso di me Pangur certo non ha/e del suo semplice mestier buon uso fa. / Che cosa felice vedere / quanta
          riconoscenza per il nostro dovere Quando a casa seduti stiamo / e divertimento per le nostre menti troviamo. Un
          topo smarrendosi finisce spesso / tra i piedi dell’eroico Pangur messo; spesso il mio pensier si tende, / un significato
          nella sua rete prende. / Gli occhi posa lui contro il muro, / grande e grosso e scaltro e sicuro; contro il muro del
          sapere metterò/a dura prova quel poco che so. / Quando un topo schizza fuori dalla tana / quanta gioia Pangur
          emana! Oh, che delizia tocco con mano / nel risolver i dubbi che amo. Così lavoriamo in silenzio / Pangur Ban il
          mio gatto ed io: nelle nostre arti troviamo la felicità / ciascuno di noi per la sua metà. Il costante allenamento ha
          fatto / di Pangur un perfetto gatto; notte e giorno sapienza io apprendo / in luce l’oscurità volgendo.
                                                                       Libro di Kells, Volgendo l’oscurità in luce,
                                                                              Biblioteca del Trinity college, Dublino

              Un gatto diventato famosissimo e un padrone rimasto ignoto: dell’autore della
          poesia sappiamo solo che era scritta in gaelico, l’antica lingua dell’Irlanda nella
          quale è redatto questo testo. Non ne conosciamo il nome perché l’opera non è firmata
          e non sappiamo neppure perché quel copista decise di nascondere fra i pesanti tomi
          letterari del monastero un poema dedicato al suo micio. Forse perché per la

          stanchezza ha chiuso il librone e i versi sono rimasti lì, lasciando il loro inaspettato
          segno nella storia.
   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23