Page 157 - Raccolta amplissima di canti popolari
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ORTOGRAFÍA (,)













               Come promisi nel § XII della Prefazione,  di, per sciuriri. esciri, scinni: naxxi per
              tentó qui svolgere le mié idee riguardo que-  nasci, baxxiu, per vasciu, di Galeani; xhiu-
              sto difficile argoinento.          sxhiu, per sciusciu, soffio. di Aversa; perk,
               Daccliè si scrive il dialelto siciliano, cioè  equivalente a pirchi, ck ja, quasi, per chi
              da oltre setle secoli, non si é sórbala grafía  gih quasi; contrafacli grammatik, per con-
              municipale uniforme, ne si sonó rispettale  trafatti grammatichi , di рок per di ])<>■
              le peculiari inílessioni della voce, come a-  chi etc. di Scobar; ed é scomparso lo scaiu-
              vrebbesi dovuto dagli scrittori. Senza tener  bio della ( per d, della с per t, e Г abuso
              conto de' manoscrilti, le epigrafí in marino  dell' h senza il nienomo bisogno , come hi
              e in bronzo, i diplomi, gli atti privati , le  per e/u , li cost hi su, li cosí chi su. Lo
              epistole, le ceulinaia di volumi a slampa  scritto si purgó progresivamente da se me-
              dal secólo XV sin oggi , variano gli uni  desimo di quelle brutture; ma ancora resla
             dagli altri; e quel che fa maggior maraviglia  a far molió per rappresenlare esattamente
              si è l'essersi conosciuto e lanientato qneslo  la prouunzia.
              male insino dal 15(Ю, e non «sservisi ар-  Quasi poche si fossero queste pecche al
              pórtalo riparo , neppure dalle Accademie  nostro dialelto, per circa tie secoli congiu-
              îslituite ail' único oggetto di studiare Г in  rarono i dottori a denaturarlo nella sostan-
              sulare favella.                    za e nella forma. Claudio Mario Arezzi tenté
               Questo sacro patrimonio serbalosi puro  creare una lingua illustre siciliana , e se
             ed ingenuo nella bocea del popólo per tanto  non fosse pel rispetto dovuto a quel bene
             volgere di secoli , fu corrolto da letterati  mérito lelleralo e antiquario, direi averegli
             con la imitazione ortografíe.! del latino, ca-  pigmeo osato arieggiare le leoriebe del Vul
             stigliano ed italiano. La corruzione comin-  gare eloqtiio, ed essere riuseita Topera sua
              ciö dagli elementi, che ne coslituiscono la  in questa parle, una parodia del gigante
             base, l'alfabelo cine, aggiungendovisi a Ca  Alighieri. Ñon pocbi reputalissimi uomini
              priccio le lettere k, x , y, che oggi for'tu-  abbracciaiono la di lui opinione, quindi si
             natainente sonó scoiuparse nella rnassima  vide in prosa ed in verso una lingua arti
              parte de' nostri scrittori, ritenendo la x sol-  ficíala, della quale sol essi usavano, e che
              tanto qualche girgentino e Valenti da Pa  non era italiana , ne quclla siciliana pura
              lermo. Quindi non pi 11 si legge assay, yu-  generalmente adoperala , delta dall' Arezzi
              su, per assai, tus«; Jachi, per Juct; yac-  per dileggio rustica, golfa, plebea (2). Di-
              cari per sciaciari, di Scobar; e viyo, sta-  mentiebi essere l'uso comune maestro vero
             yo. hayo, vayo, in luogo, di viju, staju,  di quanti siaino: Quem penes arbitrium est,
              haju, vaju, di Arezzi; xiuriri, exiri, xin-  et tus , et norma loquendi ; e che mentre

               (i) Nel trascorso giugno in Palermo fu aporta  La succennatA Conference dorrebhe tramutarsi in
             sotto la mía presidenta una Confercnza ml Dia-  Accademia, aoetitucndoei all''Accademia siciliana de-
             letto Siciliano , che si cbiusc alio scoppio della  stinata a ripulire il materno idioma , che i nostri
             guerra franco-prussiana. In essa determinarousi le  padri islituirono ad esempio di qaella del ia3i Ton-
             norme della sicula ortografía, che qui riassumo. Gli  data a tnl uopo dalPimperatore Federico in Palermo,
             atli della stessa , meno Tultimo, «i leggono ne4 nu-  che illumino l'intcra penisola.
              meri i4i, x44i ti* e 1Э* li<1' Giornale Officiale, o  («) Osserrantii della lingua siciliana, et canxuni
             saranno separatameuto jtaaipati—V. Prcfaiioucp. Si.  in lo proprio idioma, Messina i543, cap. TI.
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