Page 203 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
che ti lasciasse! Quali madri i nidi 5
lasciano soli pigolare al vento?
S’era per mamma, t’avrei qui; lo sento:
viva; lo so: perdonami; sorridi.
Ma se lo so: fioccava senza fine;
e tu, tra i ceri, con la morte accanto, 10
sentendo gli urli della tramontana,
parlavi, ancora, delle due bambine
cui non potevi, non potevi, in tanto,
cucire i piccoli abiti di lana.
V
Ma sì: la vita mia (non piangere!) ora
non è poi tanto sola e tanto nera:
cantò la cingallegra in su l’aurora,
cantava a mezzodì la capinera.
I canarini cantano la sera 5
per la mia cena piccola e canora:
poi nell’orto vedessi a primavera
come il ciclame e l’ulivella odora!
I gerani vedrai, messi al coperto
dal gelo: qualche foglia ha la cedrina, 10
ricordi? l’erba che piaceva a te…
Sorridi? a questo sbatter d’usci? È certo
Ida tua che sfaccenda, oggi, in cucina.
E Maria? Maria prega, oggi, per me.
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