Page 204 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
IN CAMMINO
Siede sopra una pietra del cammino,
a notte fonda, nel nebbioso piano:
e tra la nebbia sente il pellegrino
le foglie secche stridere pian piano:
il cielo geme, immobile, lontano, 5
e l’uomo pensa: Non sorgerò più.
Pensa: un occhiata quale passeggero,
vana, ha gettata a passeggero in via,
è la sua vita, e impresse nel pensiero
l’orma che lascia il sogno che s’oblia; 10
un’orma lieve, che non sa se sia
spento dolore o gioia che non fu.
Ed ecco – quasi sopra la sua tomba
siede, tra l’invisibile caduta –
passa uno squillo tremulo di tromba 15
che tra la nebbia, nel passar, saluta;
squillo che viene d’oltre l’ombra muta,
d’oltre la nebbia: di più su: più su,
dove serene brillano le stelle
sul mar di nebbia, sul fumoso mare 20
in cui t’allunghi in pallide fiammelle
tu, lento Carro, e tu, Stella polare,
passano squilli come di fanfare,
passa un nero triangolo di gru.
Tra le serene costellazïoni 25
vanno e la nebbia delle lande strane;
vanno incessanti a tiepidi valloni,
a verdi oasi, ad isole lontane,
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