Page 192 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                            VI
                                                        IL DITTAMO


                                          Dittamo nato all’umile finestra,
                                          donde pel Corpusdomini sorrisi
                                          alla soave tra fior di ginestra
                                                      e fiordalisi

                                          processïone; io so di te, che immensa   5
                                          virtù possiedi ne’ chiomanti capi,
                                          cespo lanoso ed olezzante, mensa
                                                      ricca dell’api.

                                          Te, con la freccia tremolante al dosso,
                                          cerca nei monti il daino selvaggio,    10
                                          farmaco certo – di lui segue un rosso
                                                      rigo il vïaggio –

                                          Dittamo blando per la mia ferita
                                          l’avete, o balze degli aerei monti,
                                          dove nell’alto piange la romita        15
                                                      culla dei fonti?
                                          Bianche ai dirupi pendono le capre;
                                          l’aquila passa nera e solitaria;
                                          sibila l’erba inaridita; s’apre,
                                                      sotto il piè, l’aria.      20














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