Page 191 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                           V
                                                       PERVINCA


                                        So perché sempre ad un pensier di cielo
                                        misterïoso il tuo pensier s’avvinca,
                                        sì come stelo tu confondi a stelo,
                                                    vinca pervinca;

                                        io ti coglieva sotto i vecchi tronchi   5
                                        nella foresta d’un convento oscura,
                                        o presso l’arche, tra vilucchi e bronchi,
                                                    lungo la mura.

                                        Solo tra l’arche errava un cappuccino;
                                        pareva spettro da quell’arche uscito,  10
                                        bianco la barba e gli occhi d’un turchino
                                                    vuoto, infinito;

                                        come il tuo fiore: e io credea vedere
                                        occhi di cielo, dallo sguardo fiso,
                                        più d’anacoreti, allo svoltar, tra nere
                                                    ombre, improvviso;         15
                                        e il bosco alzava, al palpito del vento,
                                        una confusa e morta salmodia,
                                        mentre squillava, grave, dal convento
                                                    l’avemaria.














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