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Giovanni Pascoli - Myricae
III
NEL PARCO
a Mario Racah
Certo il signore, e la chiomata moglie,
partì pe’ campi, ché già il tordo zirla:
muto, tra un’ampia musica di foglie
(dolce sentirla
d’autunno, a tarda notte, se il libeccio 5
soffia con lunghi fremiti sonori),
muto è il palazzo. S’ode un cicaleccio
di tra gli allori ;
un cicaleccio donde acuti appelli
s’alzano come strilli di piviere: 10
il gatto è fuori: ruzzano i monelli
del giardiniere.
Torvo, aggrondato, il candido palazzo
formicolare a’ piedi suoi li mira;
e sì n’echeggia un cupo, a quel rombazzo, 15
battito d’ira;
ma non s’adira il giovinetto alloro,
il leccio, il pioppo tremulo ed il lento
salice: a prova corrono con loro;
cantano al vento. 20
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