Page 184 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                  IL CUORE DEL CIPRESSO


                                                             I
                                          O cipresso, che solo e nero stacchi
                                          dal vitreo cielo, sopra lo sterpeto
                                          irto ,di cardi e stridulo di biacchi:

                                          in te sovente, al tempo delle more,
                                          odono i bimbi un pispillìo secreto,     5
                                          come d’un nido che ti sogni in cuore.
                                          L’ultima cova. Tu canti sommesso
                                          mentre s’allunga l’ombra taciturna
                                          nel tristo campo: quasi, ermo cipresso,
                                          ella ricerchi tra que’ bronchi un’urna.  10


                                                             II
                                          Più brevi i giorni, e l’ombra ogni dì meno
                                          s’indugia e cerca, irrequieta, al sole;
                                          e il sole è freddo e pallido il sereno.

                                          L’ombra, ogni sera prima, entra nell’ombra:
                                          nell’ombra ove le stelle errano sole.   5
                                          E il rovo arrossa e con le spine ingombra
                                          tutti i sentieri, e cadono già roggie
                                          le foglie intorno (indifferente oscilla
                                          l’ermo cipresso), e già le prime pioggie
                                          fischiano, ed il libeccio ulula e squilla.  10






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