Page 132 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
XIII
DOPO L’ACQUAZZONE
Passò strosciando e sibilando il nero
nembo: or la chiesa squilla; il tetto, rosso,
luccica; un fresco odor dal cimitero
viene, di bosso.
Presso la chiesa; mentre la sua voce 5
tintinna, canta, a onde lunghe romba;
ruzza uno stuolo, ed alla grande croce
tornano a bomba.
Un vel di pioggia vela l’orizzonte;
ma il cimitero, sotto il ciel sereno, 10
placido olezza: va da monte a monte
l’arcobaleno.
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