Page 112 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae

                                                             I
                                                       LA FELICITÀ


                                          Quando, all’alba, dall’ombra s’affaccia,
                                            discende le lucide scale
                                          e vanisce; ecco dietro la traccia
                                            d’un fievole sibilo d’ale,

                                          io la inseguo per monti, per piani,     5
                                            nel mare, nel cielo: già in cuore
                                          io la vedo, già tendo le mani,
                                            già tengo la gloria e l’amore.

                                          Ahi! ma solo al tramonto m’appare,
                                            su l’orlo dell’ombra lontano,        10
                                          e mi sembra in silenzio accennare
                                            lontano, lontano, lontano.

                                          La via fatta, il trascorso dolore,
                                            m’accenna col tacito dito:
                                          improvvisa, con lieve stridore,        15
                                            discende al silenzio infinito.




















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