Page 116 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
V
AGONIA DI MADRE
Muore. Sfugge alla morta pupilla
già il bimbo che geme al suo piede:
ode un suono lontano di squilla:
son due… gli occhi, grave, apre: vede.
Uno piange, ma l’altro sorride 5
d’un bianco sorriso di cieco.
Ella guarda, ella pensa: lo vide
così: quando? e ha come l’eco
d’un gran pianto nel cuore, la traccia
di lagrime morte negli occhi. 10
Ah! ricordano un peso le braccia,
ricordano un peso i ginocchi,
grave. Due sono i bimbi: uno piange;
ma dorme il più piccolo ancora:
ella versa dal cuor che si frange, 15
le lagrime d’ora e d’allora.
– Dormi, o angelo – o angelo, déstati,
destati – mormora il cuore.
Tra la culla e una bara s’arresta
la mano sua, rigida. Muore. 20
Il suo primo, il suo morto è sparito
con lei che nell’ombra lo reca:
piange l’altro; ella n’ode il vagito
col bianco stupore di cieca.
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