Page 525 - La mirabile visione
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nell'antica selva, di notte, per lotta nelle ore antelucane. La luna
incertam lunam 179, 268, 270 c'è e non c'è Inf. 20, 127 con
sq. lena affannata Inf. 1, 22
ad fauces 201 il passo di Iaboc e il luogo
Phanuel 26
(leni vento 209) (?) sorge il mattino 38
. . . . . . . . . . . . . zoppicava 30 è salvo per la
speranza Pur. 30, 83 ma non
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oltre pedes .
le fiere 170 . . . . . . . . . . . . .
Miserere 117; Inf. 1, 65. Virgilio è o uomo certo... 1, 66; non uomo...
la Sibylla, che conduce Dante 67 (et ecce vir... dic mihi quo
"ad immortale secolo". appellaris nomine... Gen. 32)
Virgilio non è nè Dio nè un
angelo, ma è mandato da Dio e
Dante lo chiama signore (vidi
Dominum facie ad faciem et
salva facta est anima mea.
Gen. ib.); e a lui Dante dice
Miserere, come misericordia
(Purg. 9, 110) chiede
all'angelo.
Seppellisce Miseno, ossia si Iaboc e Phanuel ripetuti. Dante
conseppellisce al Cristo, fedele di Lucia (cioè servo di
passando l'Acheronte Laban) passa con più lieve
legno.
(Charon) la grazia battesimale
Passa Stige o incontinenza, prima, mortifica, contemplando, sette
di concupiscibile peccati (serve i primi sette
- usa la temperanza - anni): ossia
Minos (corrispondente al lussuria
614 Vedi a pag. 367; e aggiungi questa ripresa della nostra interpretazione del
pie' fermo, comparando il Pur. 30, 84. Gli angeli affermano che Dante era
solo a metà mortificato o vivificato, perchè era uscito sì dal languor
naturae originale ma si avviava per la via del mondo, e l'un dei pedes era
quindi infermo e fermo nel tempo stesso.
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