Page 140 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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diceva «Per la prima volta un Capo dello Stato ha ricevuto una
delegazione di mussulmani». Tre giorni prima, a Bagdad, i
correligionari dei sette avevano rapito due pacifiste legate l'una
ai Ds e l'altra a Rifondazione Comunista: è vero. Bisognava
salvarle, fare ciò che non era stato fatto per Quattrocchi e
nemmeno per Baldoni, quindi lo Storico Incontro poteva
servire: lo capisco. Però e sia pure informandoci che buona
parte dei quarantacinque minuti era stata dedicata al problema
delle due pacifiste, il giornale che per oltre un secolo era stato il
giornale più prestigioso e rispettato d'Italia si preoccupò
soprattutto di sottolineare «l'alto valore simbolico che l'evento
assumeva per lo Stato italiano». (Sic). Parlò di «svolta». (Sic).
Parlò di «aspirazioni». (Sic). Disse che Ciampi aveva «voluto
porgere una mano ai mussulmani moderati, privilegiare il
dialogo con loro». Nell'euforia, nell'enfasi, usò addirittura il
termine «salto di qualità». Manco fosse stata la Conferenza di
Yalta.
Manco fosse stato l'incontro di Cavour e Napoleone III a
Plombières. (Con l'imam di Colle Val d'Elsa al posto di
Cavour). E va da sé che un mese dopo accadde qualcosa di
ancor più grave: la dichiarazione che in perfetta sintonia col
ministro degli Interni quindi col governo e ovviamente con la
Sinistra, il presidente della Repubblica fece dinanzi ai microfoni
e alle macchine da presa della Tv. Quella in cui disse che gli
immigrati non sono abbastanza, che c'è bisogno di loro, che chi
ha un regolare contratto di lavoro fa bene a venire. E che per i
già venuti era anzi è auspicabile che si affrettino i procedimenti
necessari a concedergli la cittadinanza. Purché abbiano il
regolare contratto e una buona-conoscenza-della-lingua-italiana.
E come reagì, stavolta?
Mi caddero le braccia. Mah! Ero stata tanto contenta quando era
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