Page 202 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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e se Hollywood ha un torto questo è se mai voler contentare tutti
                a ogni costo. (La qualcosa, tuttavia, non proibisce a Hollywood

                di  produrre  pellicole  capaci  di  zittire  perfino  i  seguaci  dei
                cineclub).  Ma  chi  spende  miliardi  non  si  può  permettere  di

                confortarsi coi cineclub e allora si capiscono le paure eccessive.
                Un  esempio  di  questo  problema  ci  è  dato  da  un  film  recente:
                Island  in  the  Sun.  L'episodio  centrale  del  film  era  costituito

                dalla storia d'amore fra un negro (Harry Belafonte) e una bianca
                (Joan  Fontaine).  Nessun  articolo  del  codice  proibisce  di

                presentare  una  storia  d'amore  fra  un  negro  e  una  bianca,  e
                Darryl  Zanuck,  produttore  del  film,  decise  di  sviluppare
                coraggiosamente il tema che la censura accettò. Così il film fu

                girato ma, pochi giorni prima di proiettarlo in serata di gala al
                Chinese Theater di Hollywood, Zanuck ritirò la pellicola, tagliò

                tutte le scene d'amore fra Belafonte e la Fontaine, le sostituì con
                altri episodi che rifece di sana pianta, e ne cavò il polpettone

                che sappiamo. Nessuno aveva chiesto a Zanuck di farlo. Zanuck
                prese la decisione da solo, temendo che la prima versione del

                film potesse urtare la suscettibilità dei razzisti e in particolare
                degli Stati del Sud.
                    L'unica  vera  limitazione  alla  libertà  creativa  del  cinema

                hollywoodiano  non  è  data  quindi  dalla  censura:  bensì  dai
                conformismi  razziali  e  religiosi,  indipendenti  dalla  censura

                stessa.  Esistono  in  America  quindici  associazioni  religiose  e
                quarantatré organizzazioni civiche che esercitano pressioni sui

                produttori  di  Hollywood  affinché  non  mettano  in  circolazione
                pellicole contrarie alla morale.

                    Nessuno  sfugge  alle  proteste  della  Chiesa  cattolica,  battista,
                episcopale,  metodista,  presbiteriana,  ebrea,  ed  ai  rammarichi
                dell'Esercito  della  Salvezza,  dei  boyscout,  delle  leghe

                antialcooliche,  delle  Associazioni  dei  genitori  e  insegnanti
                d'America.  «Ormai  il  cinema  non  è  più  trattenimento  o  solo

                trattenimento»  dicono:  «è  lo  strumento  più  potente  per  la
                diffusione  di  idee,  informazioni  e  propaganda.  Non  si  può

                permettere  che  abusi  della  libertà.»  La  più  costante  nei



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