Page 85 - Pablo Picasso
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loro polarità) fossero entrambi spagnoli deve aver avuto un significato
           particolare, per Picasso, nel contesto del suo ritorno alle fonti e della

           sua ricerca delle radici iberiche.
              Per  Picasso,  Gosol  era  il  mondo  della  creatività  originaria.  Qui,
           lontano  dai  centri  culturali,  egli  deve  aver  colto  la  relatività  e

           l’arbitrarietà  non  solo  delle  tecniche  artistiche  insegnate  nelle
           istituzioni  accademiche,  bensì  anche  delle  norme  culturali

           generalmente  accettate  e  dell’intera  tradizione  europea  che  ne
           costituiva la base.
              In  questo  mondo  spoglio  e  primevo,  ogni  movimento  dell’artista,

           ogni  suo  contatto  con  il  materiale  informe  dev’essere  stato
           un’esperienza  di  un’acutezza  sbalorditiva;  proprio  qui  Picasso  deve

           aver colto con precisione la profondità dell’esperienza umana occultata
           dalla  semplicità  della  forma  e  l’intensità  spirituale  del  lavoro

           morfogenetico.
              D’altro  canto,  i  pensieri  artistici  di  Picasso  erano  estremamente

           concreti: le forme, per lui, non erano mere astrazioni, bensì servivano a
           rendere  gli  oggetti  cui  era  più  profondamente  legato.  A  Gosol,
           nell’estate  del  1906,  la  forma  del  nudo  fremminile  assunse

           un’importanza  straordinaria  per  Picasso:  una  nudità  spersonalizzata,
           aborigena, semplice, puro concetto di “donna” (si vedano i Due nudi, il

           Nudo  seduto  con  gambe  accavallate,  Nudo  in  piedi).  Che  i  nudi
           femminili  di  Gosol  (si  veda  anche  La  toilette)  siano  la  risposta  di

           Picasso  al  Bagno  Turco  di  Ingres,  esposto  al  Salon  d’Automne  del
           1905,[53] è cosa ancora tutta da dimostrare.

              Dal punto di vista del mondo interiore dell’artista, il loro significato
           non era certamente limitato alla semplice reazione artistica, e questo è
           confermato  dall’importanza  che  i  nudi  femminili,  come  soggetti,

           avrebbero  assunto  per  Picasso  nei  mesi  successivi  e,  in  particolare,
           nell’inverno  e  nella  primavera  del  1907,  quando  si  dedicò  alla

           composizione del grande dipinto poi divenuto famoso con il titolo di
           Demoiselles d’Avignon.
              Lasciata in tutta fretta Gosol a causa di un’epidemia di tifo, Picasso

           tornò a Parigi con la testa completamente rasata. Proprio questo, forse,
           lo  indusse  a  raffigurarsi  nel  famoso  Autoritratto  con  tavolozza

           dell’autunno 1906 con le fattezze di un giovane, e giovanile, artista alle
           prime  armi.  Sarebbe  più  corretto  dire,  però,  che  questa  era  la

           percezione che lui aveva di sé. Lo sguardo di questo artista agli esordi,
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