Page 88 - Pablo Picasso
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si  trova  una  sola  opera  riferibile  a  questo  cruciale  momento  della
           carriera di Picasso: il Nudo a mezza figura.

              In ogni caso, la peculiarità di questo periodo è data dalla quantità di
           eventi  importanti  concentrati  nel  breve  arco  di  pochi  mesi,  cosicché
           nessuna delle opere di questa fase (molte delle quali, tra l’altro, sono

           andate perdute) riesce realmente a offrire un quadro d’insieme. Solo se
           considerata nel suo complesso (e si tratta di svariate decine di opere), la

           produzione  della  primavera  1907  –  i  dipinti,  gli  schizzi,  gli  studi,  i
           disegni, le sculture, ossia l’intera gamma espressiva adottata dall’artista
           in questo periodo – può veramente illustrare la storia della “rinascita”

           picassiana,  una  storia  che  nonostante  gli  sforzi  compiuti  resta  per
           buona parte incompresa.

              Una  comprensione  dei  caratteri  generali  (per  tacere  dell’essenza  e
           dell’orientamento)  del  mutamento  radicale  intervenuto  nel  1907  non

           potrà  essere  conseguita  né  mediante  riferimenti  a  singole  influenze
           (iberica,  africana,  Cézanne,  El  Greco,  Ingres)  né  discutendo  della

           lezione di Derain o delle dispute di Picasso con il fauvismo di Matisse
           né, tantomeno, evocando influssi filosofici e letterari o altre categorie
           generali legate a quel particolare momento.

              Il  giovane  artista  di  inizio  Novecento  dimostrò  indubbiamente  una
           spirito  d’avanguardia  ispirato  al  radicalismo  estetico.  Persino  il

           principale  esponente  dei  Fauves,  Henri  Matisse,  restò  scandalizzato
           quando, in visita da Picasso, vide Les Demoiselles d’Avignon: ai suoi

           occhi,  quel  dipinto  era  una  violenza  contro  l’arte  moderna,  dato  che
           non  riusciva  a  trovare  per  esso  la  benché  minima  spiegazione  o

           giustificazione estetica. Del resto, poteva davvero essere definita arte
           moderna  (almeno  a  quei  tempi)?  A  molti,  in  effetti,  parve  piuttosto
           ispirata  all’arte  assira  (e  come  tale  Wilhelm  Uhde  la  presentò  a

           Kahnweiler). Rousseau il Doganiere, come sappiamo, osservò nel 1908
           che Picasso lavorava nello stile egizio. È ormai dimostrato, infatti, che

           Picasso, mentre lavorava alle Demoiselles d’Avignon, possedesse due
           sculture  iberiche  in  pietra  con  cui  “si  consultava”  riguardo  ai  propri
           esperimenti.
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