Page 69 - Pablo Picasso
P. 69

brava  madre,  da  questa  vera  protettrice  dell’intelligenza!»  Come
           nessun altro, Picasso interpretò il desiderio baudelairiano di cantare «i

           buoni cani, i cani infangati, quelli che tutti scacciano come appestati e
           pidocchiosi,  salvo  il  povero,  a  cui  sono  associati,  e  il  poeta,  che  li
           guarda con occhio fraterno».

              Questo  stesso  istinto,  acuito  dal  bisogno,  questo  gusto  per  i  veri
           valori della vita e per la comprensione della filosofia che la sottende

           animano il compagno del cane nel guazzo di Picasso, quel giovane che,
           per  quanto  vestito  di  cenci,  ha  la  delicata  e  ascetica  grazia  del
           Quattrocento.  L’animale  sta  quieto  sotto  la  mano  del  ragazzo,  ed

           entrambi volgono la testa secondo un medesimo ritmo, e così il pittore
           crea la sensazione di un affettuoso contatto tra il ragazzo solitario e il

           cane,  i  cui  occhi  intelligenti  sembrano  dire,  come  nel  verso  di
           Baudelaire:  «Prendimi  con  te,  e  delle  nostre  due  miserie  faremo  una

           specie  di  felicità!».  Questo  senso  di  sommessa  e  sentimentale
           malinconia sarà il Leitmotif delle opere di Picasso dalla fine del 1904 a

           tutta la prima metà dell’anno successivo: il cosiddetto Periodo Rosa, o
           Circense.
              E tutte le opere di questo periodo, compreso il guazzo Ragazzo con

           cane,  sono  da  porre  –  ora  più  ora  meno  –  in  relazione  con  l’ampia
           composizione  sulla  vita  del  circo  itinerante  concepita  dall’artista  alla

           fine del 1904.
              In  sostanza,  il  Periodo  Circense  –  detto  anche  dei  Saltimbanchi  –

           comprende  tutto  il  lavoro  eseguito  su  questo  tema:  tutti  i  mutamenti
           concettuali,  tutti  gli  schizzi  e  lo  sviluppo  di  certi  motivi  in  ulteriori

           dipinti, ossia tutte le sue radici e diramazioni. Uno dei frutti principali
           di questo periodo, prodotto verso la fine del 1905, fu la Famiglia di
           saltimbanchi  (llustrato  1,  2).  Recenti  studi  condotti  in  laboratorio

           rivelano la complessa evoluzione del dipinto sia sul piano concettuale
           sia su quello compositivo: prima di giungere al risultato finale, Picasso

           dipinse non meno di due opere indipendenti eseguite in quattro diverse
           fasi sulla stessa tela.[47]  La  prima  di  queste  fasi,  Saltimbanchi,  nota
           grazie all’omonimo schizzo ad acquerello (Museum of Art, Baltimora)

           e a una puntasecca, presentava un giovane acrobata in equilibrio su una
           palla,  mentre  un  compagno  più  anziano,  vestito  da  Arlecchino,  lo

           osserva.
              Il motivo centrale di quella originaria composizione fu conservato e

           ripensato  nel  famoso  dipinto  Acrobata  sulla  palla,  realizzato  pochi
   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74