Page 66 - Pablo Picasso
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diversa, parlare un’altra lingua, vedere altre facce e adottare un diverso
           stile di vita. Nell’aprile 1904 tornò nella capitale francese, e fu un bene,

           come presto sarebbe apparso chiaro. Andò a vivere in una casa-studio
           nota come Bateau-Lavoir (Barca-lavanderia), un nomignolo inventato
           da Max Jacob in considerazione del suo strano aspetto. Questa cadente

           casa di legno aggrappata ai rilievi di Montmartre, zona a quei tempi
           immersa  in  una  pace  quasi  arcadica,  sarebbe  stata,  per  i  cinque  anni

           successivi,  la  casa  di  Picasso,  e  l’atmosfera  di  questo  covo  di
           bohémiens,  la  sua  povera  testura,  divennero  l’atmosfera  e  la  testura
           delle tele picassiane del periodo 1904-1908.

              La vita di Picasso assunse ben presto un carattere familiare, quando
           incontrò e cominciò a frequentare la bella Fernande Olivier,[45] fece

           nuove  conoscenze  e  amicizie.  Casa,  cerchia  familiare  di  amici:  il
           rapporto dell’artista con la vita si rinsaldò e divenne più positivo. La

           compagnia  dei  colleghi  non  era  più  tanto  essenziale,  per  Picasso,
           quanto  la  frequentazione  di  personalità  creative  attive  in  altri  campi,

           soprattutto poeti, tra cui André Salmon e Guillaume Apollinaire. Tra le
           prime amicizie di Picasso a Parigi figurano anche Suzanne Bloch, che
           sarebbe  diventata  in  seguito  una  nota  cantante,  e  suo  fratello  Henri

           Bloch.
              Nel 1904 Picasso diede ai due una propria foto, eseguì un bellissimo

           ritratto  di  Suzanne  e  regalò  a  Henri  Bloch  una  piccola  tela,  Testa
           femminile con scialle. Quest’opera, solitamente datata al 1903, quando

           l’artista era a Barcellona, è tuttavia più tipica dei primi mesi parigini
           del 1904, durante i quali Picasso fece ampio uso dell’acquerello e si

           dedicò  alle  arti  grafiche.  Il  blu  appare  ora  diluito,  quasi  traslucido,
           caratterizzato da vaghe ombre rossastre; il disegno è forte e combina
           attenzione  per  il  dettaglio  e  stilizzazione  espressiva.  Al  contempo

           (com’è tipico della fine del Periodo Blu), la fonte della tonalità emotiva
           dell’opera risiede ora nella psicologia individuale del soggetto.
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