Page 54 - Pablo Picasso
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nella  vicinanza  dell’arco  spalancato.  Sergej  Shchukin  pensava
           probabilmente  a  questo  dipinto  quando  disse  che  Picasso  avrebbe

           dovuto decorare le cattedrali. Persino le componenti formali del quadro
           sembrano  trovare  dei  precedenti  nella  tradizione  dell’arte  sacra:  la
           composizione riecheggia quelle delle antiche stele funerarie così come

           l’iconografia  medievale  di  Maria  ed  Elisabetta;  i  personaggi  si
           ricollegano  alle  nobili  ed  epiche  figure  di  Giotto  e  Masaccio,  o  alle

           immagini spirituali delle statue gotiche; e la scelta monocromatica trae
           origine dalla trascendente tonalità blu-verde di Luis de Morales.
              Al contrario, però, gli schizzi dimostrano che Picasso non era ispirato

           da queste antiche tradizioni iconografiche o stilistiche, bensì piuttosto –
           se  si  riesce  a  guardare  di  là  da  esse  –  intendeva  trattare  il  suo  tema

           dell’incontro  fra  due  donne  per  mezzo  di  un’idea  plastica  che
           incarnasse l’archetipo stesso dell’incontro. L’effetto che negli schizzi

           derivava  dalle  mani  congiunte  delle  sorelle  fu  reso,  nel  dipinto,
           attraverso  la  composizione:  le  due  figure  protese  l’una  verso  l’altra

           simulano un arco che “fa rima” con l’arco scuro che sta sullo sfondo a
           sinistra, realizzando così l’unità architettonica di quella composizione
           in due parti. Allo stesso tempo, Picasso attribuì a questa idea visiva il

           rilievo della metafora poetica: «meeting at an arch» [«incontro presso
           un arco», ma anche «a formare un arco». n.d.t] (un’altra caratteristica

           della prigione di Saint-Lazare era la possibilità di visite alle detenute da
           parte  di  gruppi  di  volontarie,  e  Picasso  potrebbe  anche  esserne  stato

           testimone).
              Può ben darsi che dipingendo La visita Picasso abbia scoperto per la

           prima  volta  da  sé  la  legge  dell’equazione  associativa  e  plastica  tra
           diversi  oggetti,  che  sarebbe  poi  diventata  un  importante  e  attivo
           strumento  del  suo  immaginario  poetico,  quella  poesia  della

           metamorfosi che avrebbe avuto origine nel periodo cubista e sarebbe
           stata  conservata  da  Picasso  fino  alla  fine.  La  visita,  terminata

           probabilmente  nell’autunno  del  1902,  costituisce  l’acme  della  prima
           fase del Periodo Blu, una fase dominata dal tema di Saint-Lazare. Nel
           1902, anno che Picasso trascorse per tre quarti a Barcellona, la sua arte

           si  allontana  dalla  realtà  per  avventurarsi  in  una  regione  di  idee
           trascendenti  espressive  soltanto  della  sua  soggettiva  esperienza

           spirituale.
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