Page 46 - Pablo Picasso
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appena citata, perché il Periodo Blu nella sua interezza, per tutti i tre
           anni della sua durata, diede origine a un’arte eterogenea e complessa

           non solo sul piano stilistico, ma anche su quello dei contenuti.
              Il Ritratto del poeta Sabartés, secondo lo stesso Sabartés, si colloca
           agli  esordi  del  Periodo  Blu:  fu  eseguito  a  Parigi  tra  l’ottobre  e  il

           novembre del 1901 e ritrae l’amico di Picasso dei tempi di Barcellona
           appena giunto nella capitale francese, gigantesca, grigia e autunnale, in

           cui si sentiva sperduto, sradicato e solo. E così lo vide l’artista quando,
           arrivato in ritardo all’appuntamento, lo trovò seduto al tavolino di quel
           caffè  con  davanti  un  boccale  di  birra.  «In  un  batter  d’occhio,  prima

           ancora che io mi accorgessi del suo arrivo, lui si impresse nella mente
           la mia posa. Dopo di che mi strinse la mano, si sedette e cominciammo

           a  parlare»,  avrebbe  ricordato  Sabartés  quarant’anni  più  tardi  nel  suo
           libro Picasso, Portraits et Souvenirs.[37]

              Il ritratto fu eseguito in assenza del soggetto, a memoria o, per essere
           più  precisi,  sulla  base  del  modello  impresso  nella  mente  dell’artista,

           che  aveva  eclissato  le  circostanze  contingenti  di  quell’incontro.  Tale
           modello – quello della figura seduta al caffè – è una sorta di commento
           a una storia illustrata. In questo caso, il tema è la solitudine del poeta,

           un  sognatore  miope  il  cui  temperamento  malinconico  e  l’evidente
           inclinazione  al  simbolismo  nordico  (molto  apprezzato  a  Barcellona)

           sono  qui  rappresentati  dal  grosso  boccale  di  birra  (e  non  dal  più
           consueto bicchierino di altri liquori).

              A Sabartés questo ritratto apparve come la propria immagine riflessa
           nelle  acque  blu  di  un  lago  mistico:  in  esso  scorse  lo  spettro  della

           propria solitudine. Per Picasso, non era semplicemente il ritratto di un
           amico, bensì l’immagine di un poeta, una qualifica che – a suo modo di
           vedere – costituiva un segno di distinzione, come indica anche il titolo

           da lui scelto per il dipinto al momento dell’acquisto da parte di Sergej
           Shchukin: Ritratto del poeta Sabartés.

              Questa  è  probabilmente  la  prima  tela  su  cui  Picasso  usa  così
           diffusamente  il  blu  (pur  fermandosi  a  un  passo  dall’assoluta
           monocromia),  sebbene  questa  scelta  non  sia  dettata  né  dalla

           colorazione del soggetto né dal gioco delle luci. La sfumature blu, qui,
           vanno dal turchese al blu mare più profondo. Questo, si potrebbe dire, è

           il  vero  soggetto  del  dipinto:  un’espressione  dello  stato  d’animo  del
           poeta, in cui la mestizia è segno di sincerità. Il colore blu è astratto e

           universale e fa della figura di Sabartés, seduto al tavolino del caffè, un
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