Page 44 - Pablo Picasso
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inferi,[34]  che  corrisponde  a  quel  particolare  stato  interiore
           dell’adolescenza  in  cui  l’inconscio,  le  amare  verità  della  vita  e

           l’essenza  del  male  sono  questioni  che  abbisognano  di  urgente
           considerazione.
              Sabartés,  che  oltre  all’età  aveva  in  comune  con  Picasso  le  idee,

           conferma  questa  analisi  quando  descrive  la  condizione  mentale  che
           caratterizzò  la  loro  giovinezza:  “Viviamo  in  un’epoca  in  cui  ognuno

           deve far tutto dentro di sé, un periodo di incertezza che noi riusciamo a
           osservare  solo  dal  punto  di  vista  della  nostra  propria  personale
           sofferenza. Il fatto che la vita con i suoi tormenti e le sue miserie debba

           passare attraverso questi periodi dolorosi, tristi e penosi è la base stessa
           della sua [di Picasso] teoria dell’espressione artistica”.[35]

              In  realtà,  questa  «teoria  anti-teorica»  (la  definizione  è  di  Sabartés)
           era la summa delle concezioni di Picasso, condivise da Sabartés e da

           questi sintetizzate come segue: «Se poniamo l’accento sulla sincerità
           dell’artista, non possiamo ammettere che la sua esistenza sia priva di

           dolore [...]. Lui [Picasso] crede che l’Arte sia figlia della Tristezza e del
           Dolore [...]. Crede che la Tristezza predisponga alla meditazione, e che
           il Dolore sia l’essenza della vita».[36] Quel che però è, al contempo,

           strabiliante  e  assolutamente  originale,  qui,  è  il  fatto  che  Picasso,
           assorbito  dal  proprio  punto  di  vista  (il  Weltschmerz  noto  a  tutti  i

           romantici, motivo conduttore di tutta un’epoca culturale a cavallo tra i
           secoli XVIII e XIX), lo abbia espresso, tra i venti e i ventitré anni di

           età, attraverso una metafora puramente poetica: il blu. Il blu è freddo, è
           il  colore  della  malinconia,  del  lutto,  della  sventura,  della  sofferenza

           interiore,  ma  è  anche  il  più  spirituale  dei  colori,  colore  etereo,  dei
           pensieri  e  dei  sogni  che  non  conoscono  confini.  Il  blu  è  amato  dai
           poeti.
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