Page 41 - Pablo Picasso
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Parigi, con il mondo contemporaneo, con la sua stessa vita.
              Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Van Gogh, Toulouse-Lautrec erano

           tutti  maledetti:  era  l’inevitabile  corollario  della  vita  da  bohémien  e
           dell’alcol. Ai tempi dell’esecuzione di questo dipinto, Picasso ebbe la
           tentazione di darsi all’alcol, in primo luogo come mezzo per sostituire

           la banalità del mondo quotidiano con un mondo interiore e spirituale
           diverso; in secondo luogo, come una metafora, per le sue ardenti virtù,

           dell’arte  e  della  poesia  degli  artisti  maudits  (Apollinaire,  che  era
           spiritualmente  legato  a  Picasso,  intitolò  Alcools  il  primo  volume  di
           poesie da lui pubblicato, nel 1913); in terzo luogo, come un elisir di

           saggezza, ma anche di letale malinconia. In questo senso, la Bevitrice
           d’assenzio  rappresenta  un’espressione  ancora  più  pura  sia  delle  idee

           appena illustrate sia di una formula poetica in cui le parole sono rare,
           ma i pensieri si librano privi di vincoli a trascendere il mero soggetto

           del dipinto.
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