Page 43 - Pablo Picasso
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vaghe chiazze di colore, i suoi pensieri; quanto alla donna, immersa nel
           torpore  allucinatorio  e  depresso  dell’assenzio,  siede  ingobbita  e

           scomposta ed evoca in noi l’immagine di certe gargolle di Notre-Dame:
           più che una solitaria bevitrice in un anonimo locale parigino, sembra
           l’espressione  del  male  del  mondo  con  il  suo  attributo  alchemico:

           quell’amaro e verde elisir che luccica in fondo al bicchiere.
              A livello formale, Arlecchino e la sua compagna e La  bevitrice  di

           assenzio  (pagg.  19  e  21)  proseguono  sulla  linea  di  Gauguin,  ma  sul
           piano emotivo e su quello ideologico sono più prossimi a Van Gogh,
           per il quale il Caffè di notte da lui stesso dipinto era un luogo orribile,

           «dove  si  può  morire,  impazzire,  commettere  crimini».[31]  In  termini
           generali,  si  osservano  qui,  da  un  lato,  il  prevalere  della  forma  nella

           composizione e, dall’altro, i temi sentimentali, considerati da Daix due
           dei  tre  elementi  essenziali  del  nuovo  stile  che  andava  maturando  in

           Picasso nella seconda metà del 1901.[32]
              Il  terzo  –  l’uso  monocromatico  del  blu  –  fu  quello  da  cui  prese  il

           nome il nuovo stile: il Periodo Blu – che cominciò a manifestarsi verso
           la fine del 1901 e si protrasse fino alla fine del 1904. Benché lo stesso
           Picasso abbia più volte insistito sulla natura interiore e soggettiva del

           Periodo Blu, la sua genesi e, soprattutto, l’uso del blu monocromatico
           sono  stati  per  molti  anni  spiegati  come  mero  effetto  di  una  serie  di

           influenze  estetiche.  Quando,  però,  dopo  sessantacinque  anni  di
           reclusione,  i  dipinti  originati  dalla  morte  dell’amico  Casagemas

           nell’autunno del 1901 tornarono alla luce, il movente psicologico che
           stava alla base del Periodo Blu apparve finalmente evidente.

              “Fu  proprio  pensando  alla  morte  di  Casagemas  che  cominciai  a
           dipingere  in  blu”,  disse  Picasso  a  Daix.[33]  Eppure,  i  pensieri  tristi
           dell’artista sulla morte dell’amico si collocano sei mesi dopo l’evento,

           e certi tratti stilistici, certe immagini che caratterizzano i dipinti quasi-
           blu del cosiddetto ciclo funebre di Casagemas risultano già formulati

           con  chiarezza  in  dipinti  ispirati  dalla  visita  compiuta  dall’artista  al
           carcere  femminile  di  Saint-Lazare  nell’autunno  del  1901.  In
           considerazione della precedente storia artistica di Picasso, questi fatti ci

           inducono  a  vedere  gli  eventi  della  sua  vita  quotidiana  come  meri
           “moltiplicatori “delle crisi  interiori che  segnano le  principali fasi  del

           suo  sviluppo  individuale,  del  suo  divenire,  e  non  come  le  ragioni
           materiali  di  queste  crisi.  Carl  Gustav  Jung,  il  padre  della  psicologia

           analitica,  interpretò  il  Periodo  Blu  di  Picasso  come  una  discesa  agli
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