Page 169 - Pablo Picasso
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periodo e a questo stile troviamo dipinti quali Violino e bicchiere su un
           tavolo e Clarinetto e violino, in cui il principio strutturale chiaramente

           dominante dei piani frontali e piatti indica un legame con la tecnica del
           papier collé e con le costruzioni scultoree.
              Se  il  primo  dipinto,  però,  pare  semplicemente  una  versione  più

           imponente, assertiva e decorativa del piccolo Violino ovale custodito al
           museo di Mosca, la seconda tela, apparentemente modesta, è tanto uno

           schizzo virtuosistico dall’innovativa struttura compositiva quanto una
           concisa formulazione della più recente concezione pittorica di Picasso
           (ossia della sua arte plastica), che era maturata nel corso dei sei anni di

           cubismo.
              Un piano assolutamente piatto e nero recede alle spalle di un identico

           piano  marrone,  a  cui  è  saldamente  legato  per  mezzo  di  un  piccolo
           quadrato color crema. Questo senso di profondità, ottenuto con tanta

           semplicità  e  abilità,  chiarifica  le  relazioni  spaziali  di  entrambi  gli
           strumenti,  definiti  con  estrema  sobrietà  per  mezzo  di  un  semplice

           disegno  a  pennello.  Intanto,  i  colori  degli  strumenti  (ebano  per  il
           clarinetto,  color  caffè  granuloso  per  il  violino),  benché  proporzionati
           come  masse,  appaiono  dissociati  dalle  rispettive  forme  e  passano

           addirittura da uno strumento all’altro, mutandone le relazioni spaziali.
              Presentati simultaneamente, ma non insieme, i colori degli oggetti e

           delle forme, le loro masse e le loro figure sono concepiti come forze
           indipendenti  che  giocano  tra  loro  e  con  la  nostra  immaginazione.

           Questo  strabiliante  metodo  rivela  chiaramente  l’anatomia  della
           metafora plastica che Picasso definì trompe-l’esprit, che in realtà altro

           non  è  se  non  un’immagine  poetica,  ossia  –  con  le  parole  di  García
           Lorca  –  un’immagine  «fondata  sul  reciproco  scambio  di  aspetto,
           destinazione  e  funzione  tra  i  diversi  oggetti  e  le  diverse  idee  della

           natura».[105] Picasso impiegò uno straordinario grado di libertà, grazia
           e  ricchezza  di  risorse  nell’applicazione  della  regola  della  metafora

           plastica alla tecnica del papier collé, rivoluzionando le possibilità della
           pittura.
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