Page 148 - Pablo Picasso
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stilemi legati alla città moderna con i ritmi goffi e quasi brutali e poveri
           di plasticità crea l’immagine di un manichino, che non ha più sostanza

           di quella percepita dall’occhio, piuttosto che dell’eterno femminino. E
           mentre  la  femminilità  della  Regina  Isabella  risulta  enfatizzata  ed
           espressa dalla metafora dei molteplici riferimenti vegetali (l’ornamento

           a foglie, la fruttiera ricolma, la tonalità verde smeraldo), qui l’elemento
           pittorico che caratterizza la donna con ventaglio è un vaso sbeccato e

           vuoto.
              In Donna con mandolino, la relazione tra gli oggetti e il personaggio
           è evidente in quanto si fonda su un’idea tematica: quella di una donna

           che suona uno strumento musicale, mentre i libri servono da attributo
           dell’atmosfera intellettuale che pervade la creazione musicale. D’altra

           parte, le linee regolari e ordinate degli scaffali contrastano nettamente
           con  la  cascata  del  drappeggio  scarlatto  e  con  le  pieghe  del  tessuto

           bianco  che  scendono  lungo  la  parte  posteriore  della  poltrona.  Questi
           ritmi trovano corrispondenza nello stato d’animo della musicista che si

           abbandona alla malia del flusso musicale. Picasso rende questa fusione
           di musica ed emozione plasmando il contorno della figura femminile
           come quello di uno strumento musicale (una sorta di liuto cum chitarra,

           più che un piccolo e grazioso mandolino) e conferendo una struttura
           analoga alla testa della donna e al corpo emisferico del mandolino.

              In virtù di questa analogia, Picasso analizza e ricrea, con linee chiare
           e piani estremamente semplici, la plasticità scultorea della testa della

           musicista, presentandola, diversamente da quel che fa con le mani, non
           con tonalità “carne”, bensì con sfumature lignee. Assimila la testa della

           donna a un mandolino, il suo corpo a uno strumento musicale, e non in
           senso  puramente  letterario,  bensì  anche  plastico.  A  nostro  parere,
           questo fatto è di primaria importanza. In Donna con mandolino Picasso

           era sul punto di fare una scoperta che avrebbe, in futuro, radicalmente
           trasformato i principi stessi della sua arte: l’immagine presentata come

           metafora  visuale.  Si  accingeva  a  scoprire  la  poesia  plastica.  Un
           decennio più tardi, il poeta Blaise Cendrars, ripensando al periodo del
           cubismo, avrebbe notato:

              «Non voglio dire che Picasso abbia fatto letteratura (come Gustave
           Moreau),  ma  fu  certamente  il  primo  a  introdurre  in  pittura  certe

           “procedure”  che  fino  ad  allora  erano  state  ritenute  esclusivamente
           letterarie».[92]  Questo  commento  si  riferisce  a  una  metafora  visuale

           che lo stesso Picasso chiamò trompe-l’esprit e che avrebbe dominato la
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