Page 116 - Pablo Picasso
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accanto  alla  figura  sulla  sinistra.  Quanto  ai  tre  giganteschi  nudi,  che
           sembrano appena emersi da una qualche fonte rocciosa, sbozzati in un

           materiale più duro e resistente della carne, essi appaiono più simili, sia
           nello  spirito  sia  nella  struttura,  agli  Schiavi  michelangioleschi
           impegnati  nello  sforzo  di  emergere  dalle  spire  del  caos  più  che  a

           bagnanti dedite a crogiolarsi nel grembo della natura.
              La loro esistenza confina con il sonno, le loro pose da sonnambule

           alludono  a  forze  occulte,  inconsce,  istintuali;  non  hanno  potere  sulla
           loro esistenza, ma in essa sono tra loro legate come per effetto di un
           superiore disegno. Studiando queste figure, non bisogna trascurare le

           differenze  che  in  modo  sottile  ma  inequivocabile  le  separano,
           nonostante  la  loro  omogeneità.  Queste  differenze  non  sono

           semplicemente  la  conseguenza  del  fatto  che  le  tre  figure  sono  state
           eseguite in momenti diversi, bensì riflettono il loro status di immagini

           singolari: l’unità compositiva e progettuale e la tensione drammatica di
           questa  strana  scena  immersa  in  una  sorta  di  torpore  si  fondano  sulle

           loro  correlazioni.  Ma  quali  sono  queste  differenze?  La  figura  più  a
           destra mostra un carattere chiaramente femminile e si contrappone alla
           figura più a sinistra, che è palesemente maschile.

              Richiamando  l’attenzione  su  questo  aspetto,  Steinberg  osserva  che
           l’opera sarebbe, per la precisione, da intitolare Due o tre donne.[69] In

           ogni caso, dalla sua interpretazione si deduce che la figura centrale non
           rappresenterebbe una donna, bensì la personificazione di un «ominide

           pre-conscio,  la  matrice  esclusiva  da  cui  emerge  l’umanità,  nelle  sue
           parti  maschile  e  femminile».  Questo  studioso  americano,  quindi,

           affronta il contenuto del dipinto da un punto di vista freudiano, come
           un  mito  della  creazione,  come  psico-gramma  della  formazione  della
           vita umana, in cui implicitamente predomina la separazione dei sessi.

           Eppure,  proprio  questo  genere  di  interpretazioni  esaustive  e
           razionalistiche va preso con la dovuta cautela nel caso delle polivalenti

           immagini di Picasso, perché queste non possono (per usare una formula
           goethiana) essere scomposte dalla ragione e fornire, come quoziente,
           un  numero  intero.  Converrà,  qui,  mantenersi  aderenti  al  materiale  a

           disposizione.
              Rinunciando all’originario progetto a cinque figure di Bagnanti nel

           bosco, Picasso ne abbandonò anche il sia pur vago conflitto tematico,
           ossia  l’aspetto  drammatico,  che  per  lui  era  sempre  stato  importante.

           Cominciò a sviluppare il motivo a tre figure di Tre donne, e qui la fase
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