Page 114 - Pablo Picasso
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Certo, non è strano che questi dipinti siano stati considerati, dai loro
           primi fruitori russi, come esempi di arte cultuale (se di tipo “diabolico”

           o “barbarico”, è questione che ha qui scarsa rilevanza), e non è senza
           ragione neppure il fatto che Daix – nella sua esplorazione del cubismo
           di  Picasso,  che  resta  assai  acuta  pur  muovendo  da  posizioni

           formalistiche – continui a tornare alle idee e alle opere di Claude Lévi-
           Strauss  sul  tema  del  mito.[68]  È  innegabile  che  il  proto-cubismo  di

           Picasso  –  scaturito  com’era  non  dall’apparenza  esterna  di  eventi  e
           oggetti, bensì da grandi sentimenti emotivi e istintuali, dagli strati più
           profondi della psiche – sia giunto con chiaroveggenza (avrebbe detto

           Rimbaud)  a  un  livello  sovrapersonale,  al  limite  della  coscienza
           mitologica  arcaica.  Sul  piano  formale,  la  Driade  può  essere  intesa

           come  un’interpretazione  del  tradizionale  tema  ottocentesco  della
           bagnante all’aria aperta. In sostanza, però, scavando a fondo nella sua

           ricerca di senso, Picasso si sforzò di far trasparire, dietro l’apparenza
           bucolica, i saldi legami della donna con il mondo fisico, con particolare

           riferimento al suo potere generativo.
              L’opera  cruciale  in  cui  le  questioni  formali  e  quelle  pittoriche
           trovano  espressione  sintetica  è  la  tela  del  1908  intitolata  Tre  donne.

           Anche questa trae origine dal tema delle bagnanti, su cui l’artista aveva
           cominciato  a  lavorare  verso  la  fine  del  1907,  probabilmente  sotto

           l’influenza  delle  epiche  Bagnanti  di  Cézanne.  Picasso  concepì  una
           composizione  con  bagnanti  in  un  bosco  da  cui  emergono  due  figure

           dell’ “amicizia”, come dai lati di un palcoscenico, da dietro gli alberi
           sulla sinistra, e muovono verso le rive di un laghetto o ruscelletto dove

           un gruppo di tre bagnanti nude siede su una barca a remi ormeggiata.
           L’elemento  narrativo  che  sembra  derivare  dal  motivo  dell’amicizia  e
           dalla barca sul laghetto silvestre, così come dalla concezione generale,

           serve ancora una volta da trampolino per l’immaginazione e ci conduce
           non  verso  una  storia,  bensì  in  una  dimensione  mitica  anonima  e

           atemporale.
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