Page 45 - Il Pentagate
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dopo, i controllori hanno diramato un allarme secondo il quale un aereo

            sembrava   dirigersi  direttamente  verso la Casa  Bianca".  Una  di loro,
            Danielle O'Brien, spiega: "Per la velocità, la manovrabilità, il modo in cui
            ha eseguito la virata, ognuno di noi nella sala radar, tutti controllori di
            volo esperti, pensava che si trattasse di un aereo militare".

               Le fonti civili confermano dunque che un apparecchio non identificato si
            è diretto su Washington volando a gran velocità e con grande capacità di
            manovra.   Non   dicono,  però,   che   si   tratta   di   un  Boeing   757-200   che

            appartiene alla compagnia American Airlines. Anzi, pensano piuttosto a un
            apparecchio militare.
               Quindi   non   sono   né   i   controllori   civili   né   la   compagnia   aerea   a
            identificare   nel   velivolo   dell'attentato   il   volo   AA77.   L'identificazione

            dell'apparecchio viene fatta soltanto dalle Forze Armate. Ancora una volta,
            l'unica fonte è militare.



               Testimonianza ufficiale


               Il 12 settembre, tuttavia, una fonte civile sembra confermare la versione

            dei militari. Si apprende infatti che Barbara Olson, ex procuratore federale
            e   commentatrice   di   grido   della   CNN  al   momento  della   procedura  di
            destituzione di Bill Clinton, era nell'aereo e ha contattato in due riprese suo

            marito   Theodore   pochi   istanti   prima   dell'attentato   al   Pentagono.   La
            testimonianza è concisa, ma conferma che l'aereo è stato sequestrato e non
            si è schiantato in Ohio come inizialmente avevano creduto i controllori di
            volo.

               Questa   testimonianza,   però,   va   presa   con   cautela.   Intanto,   è   una
            testimonianza di terza mano: la prima volta non viene riferita da chi l'ha
            raccolta, ma da un amico di famiglia nonché giornalista della CNN, Tim

            O'Brien. Quest'ultimo riporta quanto Theodore Olson gli ha comunicato in
            merito alle ultime parole di sua moglie. In secondo luogo, Theodore Olson,
            sostituto   procuratore   generale   degli   Stati   Uniti,   è   molto   vicino
            all'amministrazione Bush, di cui costituisce un sostegno essenziale ogni

            volta che si presenta una difficoltà. È lui, per esempio, a patrocinare la
            causa di George W. Bush quando la Corte Suprema si trova a dover
            decidere del risultato delle elezioni presidenziali del 2000. Ed è ancora lui

            a difendere il vicepresidente Dick Cheney quando, all'epoca dell'inchiesta
            sullo   scandalo   Enron,   si   rifiuta   di   trasmettere   alcuni   documenti   al




            Thierry Meyssan                                44                          2002 - Il Pentagate
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