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Bianca". Il vicepresidente Dick Cheney non è meglio informato. Spiega
che "i primi rapporti sull'attacco al Pentagono indicano un elicottero o un
jet privato".
Il primo a parlare di un aereo è il segretario alla Difesa, Donald
Rumsfeld. Subito dopo l'attentato, lascia il suo ufficio per andare a
constatare i danni. "Quando è tornato nell'edificio, circa mezz'ora dopo",
racconta la sua assistente Victoria Clarke, "è stato il primo a dirci che era
praticamente sicuro che si fosse trattato di un aereo. Basava la sua
opinione sul pezzo di carcassa e sulle migliaia e migliaia di frammenti di
metallo. È stato lui a dircelo, a noi dello staff presenti nella stanza. Ed è
stato lui, dunque, il primo a dirci che probabilmente si era trattato di un
aereo".
Strano. I più alti responsabili politici vengono messi al riparo in locali
protetti, come Condoleezza Rice e Dick Cheney, che sono condotti nel
bunker sotterraneo della Casa Bianca. La sede della Difesa americana
viene attaccata senza che nessuno sia in grado di dire di che si tratta. La
situazione è confusa, pericolosa. Eppure, il segretario alla Difesa in
persona esce subito dopo l'attentato per andare a verificare i danni e
spiegare che è stato un aereo a colpire il Pentagono.
Il servizio informazioni delle Forze Armate fa immediatamente sapere,
sul sito del Pentagono, che si tratta di un "aereo commerciale
probabilmente sequestrato". Ma alla prima conferenza stampa ufficiale del
dipartimento della Difesa, il portavoce della US Navy, il contrammiraglio
Craig Quingley, dice di non avere notizie riguardo a quello che continua a
essere solamente un "aereo commerciale probabilmente dirottato".
Nel pomeriggio, l'associazione con il volo American Airlines 77 viene
suggerita alla stampa da militari rimasti anonimi. "La notizia" si diffonde
allora nei media come voce non confermata. Solo il Los Angeles Times
specifica le sue fonti: riferisce che alcuni ufficiali "coperti dall'anonimato"
hanno spiegato ai giornalisti che il Pentagono è stato colpito dal volo
AA77.
Eppure, nessuna fonte civile si è presa la briga di mettere a confronto le
dichiarazioni ufficiose dei militari. I controllori dell'aeroporto Dulles di
Washington, che dispongono di radar primari, dichiarano soltanto di aver
rilevato un apparecchio non identificato che si dirigeva a gran velocità
verso la capitale. "Alle 9,25 il primo controllore di volo dell'aeroporto
Dulles ha notato l'aereo che si spostava rapidamente. Qualche secondo
Thierry Meyssan 43 2002 - Il Pentagate