Page 32 - L'Incredibile menzogna
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disposizione tra i due voli, avrebbe smarrito i suoi bagagli durante il

            transito. Perquisendoli, l'FBI vi avrebbe scoperto video di addestramento
            al pilotaggio dei Boeing, un libro di preghiere islamiche e una vecchia
            lettera in cui dichiara la sua intenzione di morire da martire. Atta è stato
            identificato come capo del comando da uno steward che ha telefonato con

            il cellulare durante il dirottamento dell'aereo e ha indicato il numero del
            suo posto: 8D.
               Dobbiamo   prendere   queste   informazioni   sul   serio?   Allora   bisogna

            ammettere che, se per dieci anni Mohamed Atta, per sfuggire ai servizi
            segreti, si è preoccupato di nascondere le sue intenzioni e ha comunicato
            con   i   suoi   complici   seguendo   strette   procedure,   tuttavia,   all'ultimo
            momento, si sarebbe lasciato alle spalle una miriade di indizi. Benché capo

            dell'operazione, l'11 settembre avrebbe corso il rischio di perdere la sua
            coincidenza e sarebbe infine riuscito a prendere il volo American Airlines
            11, ma senza recuperare i bagagli. A proposito, vi carichereste di bagagli

            per suicidarvi?
               Ancora più ridicolo, l'FBI afferma di aver scoperto il passaporto di
            Mohamed Atta intatto tra le rovine fumanti del World Trade Center! Un

            vero  miracolo;   addirittura   ci  si   chiede   come   questo  documento  abbia
            potuto "sopravvivere" a tali prove...
               Evidentemente   l'FBI   fornisce   prove   di   sua   fabbricazione.   Forse

            dobbiamo scorgere in questo la reazione confusa di un servizio di polizia
            che ha dimostrato la sua incapacità a evitare la catastrofe e che tenta con
            tutti i mezzi di recuperare una credibilità.
               Una   polemica   più   inquietante   è   emersa   riguardo   all'identità   dei

            kamikaze. La stampa internazionale ha ampiamente studiato il profilo dei
            diciannove terroristi indicati dall'FBI. Sono tutti uomini fra i venticinque e
            i trentacinque anni. Sono arabi e musulmani, la maggior parte sauditi.

            Sono istruiti. Agiscono per un ideale e non per disperazione.
               Unica pecca, l'identikit si basa su un elenco discutibile. L'ambasciata
            dell'Arabia Saudita a Washington ha confermato che Abdulaziz Alomari,
            Mohand Alshehri, Salem Alhazmi e Saeed Alghamdi stanno bene e vivono

            nel loro paese. Waleed M. Aleshehri, che vive attualmente a Casablanca ed
            è pilota della Royal Air Maroc, ha rilasciato un'intervista al quotidiano
            arabo di Londra  Al-Qods ai-Arabi.  Il principe Saud al-Feisal, ministro

            saudita degli Affari Esteri ha dichiarato alla stampa: "È stato provato che
            cinque delle persone nominate dall'FBI non hanno nessun legame con




            Thierry Meyssan                                31             2002 - L'Incredibile menzogna
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